Un evento nefasto che ricorre oggi sono i 4 anni senza Luis Salom. 4 anni di punti interrogativi, polemiche, soluzioni democratiche e coscienza di un pericolo onnipresente.
Scalata al successo
Luis Salom nasce a Palma de Mallorca il 7 Agosto 1991. Consanguineo di Jorge Lorenzo e Joan Mir, si allenerà spesso con loro. La sua arrampicata al successo è piuttosto ripida e con ben pochi rinvii. Dopo buoni risultati nella propedeutica Red Bull Rookies Cup, Luis esordisce nella Classe 125 del Motomondiale nel 2009. Sono anni di team privati, sudore e sacrifici economici (i faraonici ingaggi dei Top Rider MotoGP sono un miraggio lontano). Si divide Honda e l’Aprilia, prima sostituendo Simone Corsi, poi soppiantato da Michael Van Der Mark.
Poi, come talvolta accade ai piloti paganti, arriva il mezzo competitivo e dall’anonimato si passa magicamente al successo. Nel 2012, la 125 viene soppiantata dalla Moto3, nella quale si corre su moto 250cc 4t. Salom è vice-Campione del Mondo, dietro Sandro Cortese. Nel 2013 ottiene 7 vittorie e 12 podi complessivi ma, complice un ritiro a Motegi, sarà solo 3° in classifica finale.
Moto2: grandi prospettive
Il 2014 è l’anno della Moto2 per il 23enne Luis Salom. Il suo compagno di squadra è lo storico avversario Maverick Vinales. Se la stagione di rodaggio si conclude con 2 podi (in Argentina ed Italia) ed un 8° posto non disprezzabile, quella successiva sarà ben più difficile: in compagnia di Alex Rins, non andrà oltre il 13° posto finale. Nonostante disponga della tanto ambita Kalex, i grandi orizzonti dati da questa opportunità infondono in Luis una certa Agorafobia.
Nel 2016 inizia con un bel 2° posto in Qatar, ma le gare successive non sono altrettanto brillanti. Nelle FP del GP di Catalunya sul circuito del Montmelo, Luis percorre gli ultimi curvoni in discesa a 180 km/h in 3° piena, con molto angolo di piega e grande percorrenza. L’avantreno perde grip: moto e pilota volano nella via di fuga. Mentre quest’ultimo scivola di schiena nella ghiaia (favorito anche dalla pendenza), la moto picchia con veemenza contro le barriere e torna addosso a Luis. L’impatto è violento e Salom viene trasportato d’emergenza all’ospedale di Barcellona. Purtroppo, ogni speranza è vana.
4 anni senza Luis Salom
L’organizzazione opta per la soluzione più democratica e rispettosa: Domenica si correrà comunque, utilizzando però il Layout della F1 che sostituisce la veloce curva 12 con una S molto stretta e tortuosa. Sabato, il preludio della gara è a dir poco movimentato: i piloti del team Yamaha Factory Valentino Rossi e Jorge Lorenzo non prendono parte alla Safety Commission (creata proprio al fine di evitare simili incidenti), per poi attribuire il cambiamento di layout ad una strategia di Honda per sfavorirli (dichiarazioni aspramente criticate da Pol Espargaro). Tant’è vero che Valentino Rossi vincerà la gara e stringerà la mano a Marc Marquez in segno di pace, lanciando un bellissimo messaggio agli appassionati.
In questi 4 anni senza Luis Salom, si sono susseguiti meeting su meeting riguardo la sicurezza; il pubblico più generalista ne ha approfittato, come sempre, per tacciare il motociclismo di pericolo. Trascurando un dettaglio importante. Questi ragazzi, sono atleti, piloti. Luis era un pilota. Se per anni ha sfidato il destino guidando al limite, non avrebbe ritenuto degna di questo nome una vita diversa.
Pensiamoci. E per una volta, facciamolo in silenzio.