Se Toprak Razgatlioglu avesse contribuito al trionfo Kawasaki alla 8 ore di Suzuka 2019, che Superbike avremmo vissuto oggi?
28 luglio 2019, KRT vince la gara più importante al mondo per le case giapponesi con una line-up stellare composta da Rea-Haslam (Piloti ufficiali SBK 2019) e Toprak Razgatlioglu (Team Puccetti SBK 2019).

Il finale della 8 ore di Suzuka 2021
La corsa terminò con un rocambolesco finale in cui Rea, salito in moto per completare l’ultimo sprint, fece un grande recupero sull’Honda di Takahashi-Bradl-Kyonari e la Yamaha di Lowes-Van der Mark-Nakasuga, annullando lo svantaggio accumulato da Haslam e portandosi in testa.
A due minuti dallo scadere dell’ultima ora, successe l’irreparabile. La Suzuki del Team SERT guidata da Masson, perse olio in gran parte della pista nel tentativo di rimanere in lizza per il campionato.
Con il buio, Rea cade sull’asfalto ormai reso scivoloso, nel momento in cui fu esposta, tardivamente, la bandiera rossa e decretando momentaneamente la vittoria per il team Yamaha, che nel frattempo aveva sopravanzato la Honda.

Il ricorso, la vittoria per Kawasaki e l’addio di Toprak
Terminata la corsa, Kawasaki fece e ottenne il ricorso che ne ufficializzò, a ventiquattrore di distanza, il trionfo sulla base della classifica del giro precedente la bandiera.
30 luglio 2019, uscì la notizia che Razgatlioglu lasciava Kawasaki per approdare in Yamaha. Clamorosa la decisione presa sulla base di una sorta di “sgarro” che aveva inferto la squadra di Akashi, nei confronti del turco e del suo storico mentore Kenan Sofuoglu.
Il rammarico derivava dall’assoluta mancanza di partecipazione alla corsa da parte di Toprak che, per tutte le otto ore, se n’è stato in “panchina” senza poter contribuire alla brillante prestazione della coppia di piloti ufficiali.
Quella gara rappresenta lo sliding doors del Campionato Superbike 2021
Quel fatto, quella scelta, oggi è un ricordo e non del tutto determinante; ma quella gara, tanto gloriosa in Giappone, rappresenta lo sliding door del campionato Superbike 2021. Come sarebbe oggi la sfida tra Rea e Razgatlioglu.
Migrato in HRC nel 2020, Haslam ha lasciato spazio a Lowes, capace di belle prestazioni; ma senza impensierire la leadership del caposquadra nel team e in classifica.

Se Toprak non fosse passato in Yamaha?
Se l’altro ex compagno di marca di Johnny non fosse passato a Yamaha, che formazione avremmo avuto sulle moto campioni del mondo?
Siamo certi che due fenomeni come loro sarebbero andati d’accordo condividendo un unico box? Sarebbe stato un caso come Rossi e Lorenzo in MotoGP, o Mladin e Spies nell’AMA tra il 2006 e il 2008.
Oppure, fantasticando un po’, ordini di squadra ben precisi e forse un anno da gregario per il numero 54, che non corrisponde per nulla al profilo di chi soffre per non vincere.
Insomma, non sappiamo come sarebbe andata e probabilmente sarebbe stato fisiologico per l’attuale pilota Yamaha cambiare tuta il prima possibile, sfogando l’immenso talento dimostrato nelle ultime stagioni. Troppi se e troppi ma.
Se si laureerà Campione del Mondo Superbike già nel 2021, o comunque in sella alla Yamaha, potremmo dire che il seme di tutta questa storia è stato gettato nell’ormai lontana “corsa delle corse”, nel luglio di due anni fa.
Perché come ci insegnano, se si chiude una porta, a volte si apre un portone, le sliding doors di un nuovo campione.