Giovedì 14 Gennaio abbiamo avuto l’onore di intervistare Alex Polita. Un esperienza ventennale in tutte le competizioni. O quasi.
In principio era il Cross
Alessandro “Alex” Polita nasce il 3 Giugno 1984 a Jesi (AN). Sulle colline dell’entroterra marchigiano, papà Giancarlo (grande appassionato e meccanico) farà crescere il talento suo e di sua sorelle Alessia. Un infortunio all’età di 15 anni tarperà le ali della sua carriera da Crossista. Ma a terra ci sarà una grande opportunità: quella di diventare un pilota di Velocità.
ALEX POLITA 53:
“Ho debuttato nel WorldSSP 600 nel 2001, a 17 anni. Allora non era facile. Dovevi aspettare la convocazione via e-mail, e sbrigare tutte le pratiche per i certificati cartacei per poter correre. In questo, oggi si è sicuramente avvantaggiati.”
Campioni del Mondo
In un Italia che nel 2006 urla fino all’ultimo decibel la frase “Campioni del Mondo”, la famiglia Polita ha un ulteriore motivo per esultare. Alex diventa Campione del Mondo Superstock in sella alla Suzuki GSX-R 1000 K6 del team Celani. Una vittoria che ripeterà 5 anni dopo Davide Giugliano.
A quel punto, Alex ha 2 scelte dinanzi a se per il 2007: salire in WorldSBK con il team Celani e la Suzuki GSX-R 1000 K7; restare in Superstock con la neonata Ducati 1098R ed andare nel team Xerox in WorldSBK nel 2008, al fianco di Troy Bayliss.

Niente da fare: Alex è un uomo di cuore, fedele a chi gli ha permesso di arrivare in alto. Resta sulla moto giapponese in un annata tutt’altro che facile. In Ducati nel 2008 ci andrà Michel Fabrizio.
Comunque, nel 2010 sarà Campione Italiano SBK, al pari di suo cognato Eddi La Marra nel 2013. L’inizio di qualcosa? Si, di una nuova campagna di ricerca sponsor.
Social, media e manager
Se in pista Alex non ha mai lesinato sul gas, per sua stessa ammissione, non ha saputo gestire al meglio le pubbliche relazioni. Numerose esperienze negative lo hanno reso diffidente e la sua idiosincrasia nei confronti del web marketing lo ha penalizzato.
ALEX POLITA #53:
“I social restituiscono allo spettatore una realtà falsata. Soprattutto, fanno passare in 2° piano le capacità e i risultati in pista. In questo, non sono mai stato un Campione. Sono stato Campione Nazionale e Mondiale, eppure lo sanno in pochi. Molti personaggi che in pista hanno un esperienza molto minore della mia, sono ben più noti di me.”
Succede quindi che alla Domenica si vincono dei campionati e al lunedì ci si sveglia presto per adoprarsi nella ricerca sponsor. Ma Alex non si da per vinto e reagisce a busto alto.
The tourist
La posizione che meglio si addice alle Road Races. Il folle Alex prenderà parte al Tourist Trophy faticando non poco a convincere la famiglia. Benché a casa Polita si inali più benzene che ossigeno, la vicenda di Alessia è ancora “fresca”. Ma ancora una volta sarà la passione a prevalere su tutto.

ALEX POLITA #53:
“Non è stato facile convincerli, ma era una corsa alla quale volevo partecipare con tutto me stesso. Posso dire di aver fatto una bellissima vacanza, vivendo della mia passione più grande: la velocità. Molti amici hanno sacrificato dei loro “giri buoni” per insegnarmi le traiettorie e tirarmi. Sono stati tutti gentili e disponibili.”
Il sogno di Alex Polita
Una domanda sulla sua gara più bella è d’obbligo ed Alex non ha dubbi a riguardo.
ALEX POLITA #53:
“Gara 2 ad Imola nel WorldSBK 2011. Facevo una wilcard con la Ducati 1098R del team Barni. Mi stavo giocando il podio, quando all’ultimo giro, a 3 curve dalla fine, il motore si è rotto. Non ho avuto la forza di dire nulla. Nonostante ciò, penso sia stata la mia gara più significativa.”
A questo punto, è superfluo ribadire quanto sia poliedrico Alex. Dal WorldSSP 600 al WorldSBK passando per Superstock, CIV Superbike, British Superbike e IDM (Campionato Tedesco Superbike) sulla nuova Honda CBR1000RR-R Fireblade. Quindi Tourist Trophy e Macau.

A questo aggiungiamo il fatto che utilizzi una Café Racer per gli spostamenti quotidiani. Da anni ha abbandonato le colline della sua Jesi per spostarsi a Senigallia (AN) sulla costa adriatica, dove vive con la moglie e la figlia.
Ma Alex un sogno nel cassetto ce l’ha ancora: partecipare alla Dakar. Come racconta la sua storia, tutto è possibile. E quando sarà, noi saremo i primi a sostenerlo con una passione che non conosce distanze.
E’ GRADITO L’INVITO A TUTTI I PILOTI DI MOTOCICLISMO ITALIANI APPARTENENTI A TUTTE LE CATEGORIE A VENIRE A FARE UN GIRO TURISTICO