Era da un pò di giorni che avevo intenzione di vedermi con calma questo docufilm sul Dovi. E devo dire che Andrea dovizioso Undaunted mi ha colpito piacevolmente. Ho avuto modo di poter incontrare di persona Dovizioso per alcuni impegni lavorativi, durante gli anni e questo documentario non fa altro che confermare le sensazioni positive che ho avuto conoscendo Andrea.
Il docufilm inizia così: “ Il bello di fare un documentario vero fa vedere molto di più la sofferenza. Sono venute fuori cose molto più vere, interne, di quello che si vede della MotoGP. Oggi c’è tanto materiale, ma poca roba interna, vera”.
Fatica, sofferenza e stress. Questo è Andrea dovizioso Undaunted
Un’inizio che lascia già capire e intendere quanto di quello che noi vediamo in televisione non sia nemmeno la minima parte di tutto quello che realmente circonda un pilota di MotoGP. Ne esce un Andrea in continua lotta con lo stress, la fatica, le delusioni e a volte anche la sofferenza, con cui è costretto a combattere in pista ma anche fuori dal mondo delle corse.
La vita di un pilota di MotoGP è per lo più fatta di una continua preparazione fisica, del raggiungimento del proprio limite fisico e mentale soprattutto. Dover riuscire sempre a dimostrare agli altri e a sé stesso qualcosa. Nel tentativo di “confermare”, a chi crede in te, che tu sei il pilota giusto, quello che non molla mai e che è in grado di portare a casa i tanto sperati risultati e vittorie.
Una figura, quella di Andrea Dovizioso, costantemente messa in discussione da tutti e in particolar modo sempre in discussione con se stessi. Ma tra tutti questi aspetti critici, c’è anche il lato riflessivo e razionale di Andrea, forse a volte anche fin troppo. Perchè, come lui stesso ammette, essere troppo calcolatori limita e blocca in quelle azioni che potrebbero permetterti di dare quel qualcosa in più per vincere.
Non sentirsi mai liberi
La MotoGP a volte toglie quel piacere di guidare che riesci a trovare solamente fuori da questo ambiente, lontano dall’asfalto e dai cordoli, ma più vicino alla terra, ai salti e alle ruote tassellate, in quella specialità chiamata motocross. Tra giornate passate con gli amici e la famiglia, dove ritrovi ancora quel divertimento puro rimasto dentro di te fin da quando eri bambino.
Ma se sei un pilota, uno con la P maiuscola, hai comunque quel fuoco e quella passione interna che ti spinge a voler battere gli altri, ad affrontare sfide e difficoltà. Nella costante ricerca di quella perfezione in pista che ti permetta di raggiungere il massimo risultato e la vittoria. Nel riuscire a battere quel Marquez (otto volte Campione del Mondo) che, anche se inconsapevolmente, ti sprona ad ogni gara a dare sempre il massimo.
Un documentario da vedere
Undaunted è sicuramente da vedere (visibile a questo link), da chi è appassionato ducatista, da fan di Dovizioso o anche da chi non ha mai avuto molta simpatia per Andrea. E per questo ringraziamo Red Bull per essere riuscita a farci entrare nella vita privata ed intima di un pilota come lui, che in ogni gara è pronto a giocarsi la vita in pista e sempre alla costante ricerca di quella felicità che si chiama vittoria.