Andrea Iannone si è concesso un Track Day a Misano con una Ducati V4S insieme a Michele Pirro che ha girato con la V4R Superleggera. Cosa emerge da questo curioso evento?
Andrea Iannone a Misano con una Ducati
Queste giornate iniziano e si sviluppano tutte allo stesso modo. Un pilota di livello mondiale decide di girare in pista su un 1000 quasi interamente di serie. Stretching durante le termocoperte, tuta da allenamento e si entra guidando in scioltezza. Traiettorie pennellate, ginocchio a terra e si torna ai box quando finisce la benzina.
Poi si guarda il dashboard con i tempi e ci si sente tragicamente lenti (per The Maniac, girar piano significa fare 1:41′ con un mezzo di serie). Allora riparte la sequela: “allunga quì, accorcia la, un click su e un click giù, spigola, raddrizza prima, rapporti, gomme nuove…”. Insomma, si ricomincia a lavorare. E può capitare che qualcuno la sdrai.
Non è come sembra
Tipica frase di chi viene colto con le mani nel sacco (o altrove). Iannone concluderà la sua squalifica il prossimo autunno. Logico che stia cercando sia di mantenersi in forma che di trovare una sella per quando rientrerà dopo lo stop. Per quanto strano possa sembrare, la MotoGP è l’unico sport in cui i manager sono più veloci dei piloti.
Che stia cercando una sella? O che semplicemente voglia depistare i suoi followers che lo avevano dato per certo in Aprilia dal 2024?
Solo colpa mia
Il rientro in Ducati sembrerebbe avallato dal perenne rimorso che ha nel cuore Andrea per aver abbandonato il tetto Panigale. Proprio quando la Desmosedici diventava la moto più competitiva del lotto.
Trainato da Michele Pirro, il pilota di Vasto (CH) sembra avere ancora lo smalto di un tempo. Chiaro che dal portare sciolti una 1000 stradale quasi di serie e portare al limite una MotoGP…ci passa un bel po’. Ma siamo convinti che per lui ci sia ancora un posto.