La stagione agonistica 2023 è alle porte e Andrea Migno non sembra avere una sella. O meglio, niente alla portata del suo budget. Come siamo arrivati a questo punto?
Il 2023 di Andrea Migno
Il pilota di Saludecio (RN) ha corso 10 stagioni consecutive in Moto3. Grintoso e promettente, nel 2015 sostituisce Pecco Bagnaia nel team VR46 (contesto che non ha bisogno di presentazioni) al fianco di Romano Fenati. Ma se pensiamo che andar forte in Moto3 sia solo questione di velocità, manca di pensiero laterale. Il manico c’è, il team anche: cosa manca?
Con l’arrivo di Niccolò Bulega, il suo posto inizia a scricchiolare. Inizia a decadere la fiducia che il team ripone in lui. La sua discontinuità inizia ad essere un deterrente per il team, ma anche un incentivo per i team meno noti, che dalla sporadica velocità di un pilota come Migno traggono una grande pubblicità.
Classe di mezzo
Il tanto agognato passaggio in Moto2 non avviene e, in un recente intervista, il romagnolo lamenta uno dei mali di questo sport: il denaro richiesto per correre.
Andrea Migno #16:
“Non posso permettermi di correre. Per una sella in Moto3 devo pagare almeno 200.000 euro e in Moto2 sui 400.000 a stagione. Ma mi alleno come se dovessi correre domani, perché una chiamata può sempre arrivare…”.
E ben venga l’ottimismo dato che i prezzi citati dal buon Andrea sono anche un po’ ottimistici. Se si pensa che per fare il CIV Supersport 300 ci vogliano anche già 100.000 euro. Ma a 27 anni, la carriera di un pilota deve già aver preso una direzione ben precisa: non si può vagare “alla ricerca di…”
Dal tetto del mondo
Seguito da una dell’Academy più nota d’Italia, posto in un team di assoluto livello prima ed in team senza pressioni poi, Migno dovrà confrontarsi con un cambiamento d’aria. Dove andare quindi? Nel CIV, dove tra una gara e l’altra arrivano 3 bollette? Nel WorldSSP, dove senza un team valido sei da capo a 12? Nel BSB, dove…ecco, perché non provare il BSB?
Tanto, come sappiamo, un pilota ha bisogno di adrenalina, competizione, confronto, gloria. Le sue gambe sono fatte per incastrarsi in un serbatoio, non per vegetare pigramente sullo chaise longue del divano.