Il cannibale della MotoGP negli ultimi 7 anni compie oggi 27 anni. Un età relativamente modesta, che conserva l’irruenza e la fame della gioventù ma che include, nel contempo, una maggior esperienza e consapevolezza. Dopotutto, per uno sportivo non sono pochissimi. Come pochissimi sono i piloti che riescono a correre con successo oltre i 35 anni. Per cui, facciamo gli Auguri a Marc Marquez.
27 anni intensi
Seppur ancora giovane, Marc Marquez ha una lunga storia alle sue spalle. Nato e cresciuto a Cervera: un paese di 10.000 anime sulle colline Catalane. Sin da tenera età, Marc partecipa a diversi campionati d’accesso,mettendo in luce un grande talento. Nonostante l’atavica insofferenza tra Spagna e Catalogna, la federazione spagnola investe molto sul giovane Marc e sin dai primi passi in pista, guadagna l’appoggio di Repsol: la compagnia petrolifera che tutt’ora sponsorizza il team Honda Factory in MotoGP.
Al suo ingresso al motomondiale, nel 2008, gareggia nella classe 125. Il primo anno è puramente conoscitivo; nel 2° arrivano le prime pole position. Nel 2010 Marc vince 10 gare e diventa Campione del Mondo della 125, a 17 anni. L’anno successivo passa in Moto2: alcune gare di rodaggio, dopodichè inizia a lottare per il titolo mondiale. Un incidente sulla pista di Sepang lo estromette dalla vittoria iridata, che otterrà Stefan Bradl. L’occasione giusta arriva l’anno successivo: nel 2012, Marc alterna vittorie nette a bagarre estreme e vince il suo 2° titolo mondiale.
Da promessa a realtà
Nel 2013 Marquez passa in MotoGP, nel Repsol Honda team al fianco di Dani Pedrosa. Nel GP inaugurale in Qatar, lotta da subito con il team-mate; alla 2° gara, ad Austin, arriva la 1° vittoria nella classe regina. Altre vittorie, combinate agli errori altrui fanno sì che Marc diventi Campione del Mondo di MotoGP al debutto. L’anno successivo è un dominio brutale, a senso unico: Marquez vince 13 gare (di cui 10 consecutive) su 18.
La sua guida è estrema, il suo rapporto con il limite è confidenziale. Spesso cade in prova per esplorare la zona grigia tra errore Molti piloti dovranno ispirarsi a lui ed alla sua nuova concezione di motociclismo. Dietro di lui, in classifica, si posiziona il suo idolo d’infanzia: Valentino Rossi.
Una poltrona per due
Il 2015 inizia negativamente per Marquez: la moto è troppo irruente. Nonostante alcune vittorie d’autorità, Marc cade spesso ed a fine stagione gli zeri sono 6. Il rapporto con Valentino Rossi, dapprima amichevole e conviviale, si incrina negativamente in pista, ed inevitabilmente, fuori. A fine stagione, i 2 non si rivolgono più la parola. E’ la storia di tutte le rivalità sportive: solo una persona può sedere sul trono del vincitore.
Dal 2016, Marc riprende la marcia trionfale verso la gloria e vincerà altri 4 mondiali di fila. Ormai sono ben 8 gli iridi nella sua bacheca. Ad un passo da Valentino Rossi, 9 volte Campione del Mondo.
Auguri Marc Marquez
Il 2020 deve ancora iniziare e, per la verità, Marc non appare a potenza piena. La sua spalla, operata di recente, non gli permette di guidare al 100%. In più, il rapporto con la Honda vive una fase di stallo su più fronti. La moto sembra peggiore degli anni passati. Questo, un suo commento circa i recenti test di Sepang:
“Sono più preoccupato per la mia moto che per la mia spalla.”
Pre-tattica? Può anche darsi. Un dato oggettivo, il fatto che Marc non abbia ancora rinnovato la sua collaborazione con la casa di Tokyo.
Per oggi, facciamo gli auguri ad un Campione a 360°, in grado di apprendere, con rapidità non comune, molte lezioni in pista e fuori. Una tempesta in grado di spegnere le ambizioni e le velleità dei suoi concorrenti. Per oggi, si accontenta di 27 candeline. Auguri Marc Marquez.