Auguri a Valentino Rossi. Il 9 volte Campione del Mondo oggi compie 41 anni. Non è certo all’apice della sua carriera ma vanta un esperienza di ben 24 stagioni in moto. Eppure sembra ignorare le sirene del ritiro.
Auguri Valentino: Biondo, occhi azzurri
Valentino Rossi nasce ad Urbino il 16 Febbraio del 1979. Sin da piccolo vive a Tavullia (PU), un paesino adagiato sulle colline a cavallo tra Marche e Romagna. Le strade circostanti sono ricche di curve, rotatorie e trasudano passione per i motori da ogni dove. Come se non bastasse, suo padre Graziano è stato un pilota di Motociclismo, convertito alle 4 ruote in seguito ad un pericolosissimo incidente ad Imola nel 1982. Premesso tutto ciò, il piccolo Valentino poteva far qualcosa di diverso nella vita?
Capelli biondi, occhi azzurri e temperamento esuberante sono la sintesi del piccolo Rossi. Gli amici della famiglia, ricordano la sua insaziabile curiosità. Guidato dall’esperienza paterna, sin dalla tenera età corre e vince sui Go-Kart. Ma a fine anni ’80, arrivano in Italia le Minimoto: riproduzioni in miniatura dei mezzi che disputano il motomondiale. L’occasione è ghiotta e, complice anche la maggior accessibilità economica, il piccolo Valentino passa dalle 4 alle 2 ruote. Vince anche in quel frangente e a 13 anni decide di passare alle ruote alte. In quegli anni c’è la Sport Production 125: una categoria d’accesso nella quale corrono moto 125cc, per l’appunto, di derivazione stradale. Poche modifiche e fronzoli: una regolata alla carburazione, un treno di gomme come si deve e…GAS! Vale partecipa alle edizioni 1993 e 1994: nel 1° anno fa esperienza; nel 2° vince.
Italiano, Europeo, Mondiale
Nel 1995 Rossi partecipa sia al Campionato Italiano che a quello Europeo, 125. Gli occhi di Carlo Pernat, Manager di Aprilia, si posano sul giovane pesarese: un buon risultato in questo campionato spalancherebbe le porte del Mondiale. Valentino chiude il Campionato in 3° posizione e nel 1996 debutta nel motomondiale. Anche quì, il primo anno è conoscitivo: i suoi avversari individueranno in lui una minaccia. Nel 1996, Vale vince a Brno il suo 1° GP. Nel 1997, Aprilia gli da fiducia, che egli ripaga con un dominio a senso unico: 11 vittorie e titolo mondiale.
Il 1998 coincide con il debutto in 250, al fianco di Harada e Capirossi, sempre in Aprilia. Quell’anno, la moto è un missile e i piloti Aprilia riempono quasi sempre il podio. Nel 1999 arriva il titolo anche in 250. Rossi è nella lente d’ingrandimento Honda, che gli offre il team di Mick Doohan (costretto al ritiro, dopo un brutto infortunio a Jerez 1999): è tempo di Classe 500.
Classe Regina
La classe 500, come lui stesso (ma non solo) racconta, è brutale, cattiva, nervosa. Il debutto nella Classe Regina nel 2000 è propizio per l’amicizia con Max Biaggi. I 2 sono l’uno, la nemesi dell’altro: Max è schivo, riservato, un compasso nella guida; Vale è spensierato, estroverso, funambolico ed è solito festeggiare le sue vittorie con Gag da antologia. Una sola cosa li accomuna: l’insofferenza reciproca. Negli anni successivi, il loro rapporto si svilupperà su 2 canali: le bagarre al limite in pista; le polemiche fuori. Per Valentino, nel 2001 arriva il titolo nella Classe 500, che diverrà MotoGP dal 2002. Dal motore 500cc 2t, si passerà ai 990cc 4t: crescono peso e potenza; diminuiscono maneggevolezza e brutalità.
Negli anni, Valentino si ripeterà più volte, ma se da HRC arrivano garanzie tecniche, i rapporti umani sono ai minimi termini. Proprio per questo, nel 2004 Vale passerà in Yamaha: la M1 è meno competitiva che la Honda RC211v, ma lo stimolo è forte. Rossi vincerà la 1° gara del 2004, a Welkom (Sudafrica): la sua vittoria più bella di sempre. Conquisterà anche il Campionato. I soprannomi che gli vengono attribuiti sono molteplici: Valentinik, Rossifumi, The Doctor etc.
Auguri Valentino
Da quì, Valentino vincerà altri titoli, totalizzandone ben 9. Ad oggi, il suo passato ci parla di moto fantastiche, bagarre epiche, rivali straordinari, un umano e fisiologico calo prestazionale, ma tanto calore da un pubblico che non lo abbandonerà mai. La saggezza popolare dice che “ci si accorge d’invecchiare quando si spende più per le candeline, che per la torta di compleanno”. E sebbene 41 anni siano un traguardo sportivo di natura stoica, Vale scenderà in pista nel 2020 più motivato che mai. Il segreto? Divertirsi facendo ciò che si ama, colorando la propria tela con i colori più vivaci; sulla sua Yamah M1 da 350 km/h c’è ancora quel biondino che scorrazzava che per le colline marchigiane sull’Aprilia SR 50 o sull’Apecar…140cc.
Auguri Valentino!