Il taglio delle accise varato la scorsa primavera è terminato: ricompaiono le vecchie tasse e la benzina nel 2023 è già in aumento. I rincari, purtroppo, non si limitano a questo.
Aumento per benzina ed RC nel 2023
La situazione geo-politica la conosciamo tutti. I prezzi delle materie prime non possono che risentirne. Ma trattandosi di beni di consumo importanti e fondamentali per chi usa mezzi a motore, un ipotesi di “collaborazione” tra gli enti è d’obbligo. Cartello? Lo avete detto voi. Ad inizio 2022, il Governo Draghi aveva varato delle misure preventive contro il caro carburante, abbattendo le gravose accise che facevano lievitarne il prezzo; il governo Meloni nulla può contro l’aumento della benzina che stiamo vivendo nel 2023.
E se secondo Codacons il quoziente annuale di carburante costerà in media 220 euro l’anno in più a famiglia, Assoutenti parla di un aggravio di ben 366 euro annui. A chi dar retta? Al portafoglio, fra un anno.
Tanto per chiudere il discorso statistico, anche una RC arriverà a costare oltre il 7% in più per ciascun motociclo. Insomma, la tanto sospirata sommissione di tasse inutili risalenti alla guerra in Abissinia sono ancora ben lungi dal concretizzarsi.
E pure i pedaggi…
Infine, oltre all’aumento del prezzo della benzina e delle RC, nel 2023 aumenteranno anche i pedaggi. ASPI (Autostrade per l’Italia), alla quale fa capo metà dell’intero territorio nazionale, ha varato un aumento del 2% in questo mese. La cui traduzione entro l’estate sarà superiore al 3%. Un incentivo a viaggiare, vedi?

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al secolo Matteo Salvini, si ritiene già soddisfatto di non aver infranto il muro del 5%. Ha proprio ragione: dovremo imparare da lui a godere delle piccole gioie della statistica. Soprattutto quando non se ne capiscono gli effetti sulla nostra economia.