Il Campione del Mondo di MotoGP Pecco Bagnaia in carica chiede maggior distanza fra la sua Ducati factory e quelle dei team clienti. Sentite anche voi la vibrazione della tensione?
Le Ducati clienti e la Factory di Pecco Bagnaia
Durante il ruzzolone nella ghiaia di Domenica, Pecco Bagnaia ha avuto modo di riflettere su molte cose. Non soltanto inerenti la sua stagione, quanto quella dei suoi compagni di marca. Non a caso, le 2 vittorie di Marco Bezzecchi coincidono con 2 zeri da parte del piemontese. A questo, integriamo anche il fatto che nella gara sprint del Sabato francese ha vinto Johann Zarco. Ma in generale, tutte (o quasi) le Ducati vanno piuttosto forte e, da cooperazione a lotta fratricida, il passo è breve.
Il rischio (non) c’è
Da quando Gigi Dall’Igna ha preso le redini del progetto Ducati Desmosedici, la rossa di Borgo Panigale è migliorata sempre di più. Sino a diventare una moto vincente da fine stagione 2022. Questo ha acuito la curiosità dei team che entravano in MotoGP (vedi VR46) e rinforzato il legame con i clienti passati (vedi Pramac Racing). Alla fine, dallo scorso anno abbiamo ben 8 Ducati in pista. Tutte veloci e performanti.
Quest’anno sono già 3 i piloti Ducati a vincere una gara: Marco Bezzecchi, Jorge Martin e Pecco Bagnaia.
Il centro del Mondo
Ora che Pecco è in testa al Mondiale ed è il pilota Ducati più completo, rivendica il suo diritto ad avere il materiale migliore. E non è solo quello il plus: come il buon Pecco sa, essere in un team factory non significa solo disporre di materiale ufficiale, bensì lavorare a stretto contatto con gli ingegneri che lo hanno sviluppato. Un plus che non gli toglie nessuno.
Ma perché esprimere una simile pretesa? Peraltro, in maniera così plateale. In quanto azienda, Ducati ha ogni diritto di esprimere la superiorità del proprio mezzo, ancor prima che del proprio pilota.
PS: e se Enea Bastianini rientra carico a pallettoni al Mugello?