Loris Baz e Lorenzo Zanetti sono al centro di una sella contesa nel team Warhorse HSBK Racing Ducati per il MotoAmerica 2021. O meglio, c’è ben poco da contendere: dopo gli accordi verbali con Lorenzo Zanetti, il detto team ha preferito Loris Baz per il 2021. Fosse un incontro di boxe, gli animi sarebbero in temperatura.
Rivoluzione francese
Campione del Mondo STK600, il francese Loris Baz ha corso in MotoGP dal 2015 al 2017. Non c’erano le condizioni per ottenere risultati di rilievo. Sopratutto, ha disputato 133 gare in WorldSBK. Nel 2020 il team Ten Kate gli ha fornito una Yamaha R1. Nonostante lo status di indipendente, ha conquistato 4 podi, dimostrandosi molto efficace sul “giro secco”.
Nel 2021 Loris Baz correrà nel MotoAmerica sulla Ducati Panigale V4 del team Warhorse HSBK Racing Ducati, inizialmente destinata a Lorenzo Zanetti. L’assistenza non ufficiale di Ducati lascia chiaramente intendere un lauto compenso. Tramite un post sul suo profilo Instagram, Lorenzo Zanetti esprime la sua delusione.
Lorenzo Zanetti
Lorenzo Zanetti, bresciano classe 1987, ha corso nel Motomondiale 125, Mondiale Supersport 600, Superstock e Superbike. Stesso impegno su scala nazionale anche nel CIV Superbike. E dopo un 2020 nel MotoAmerica con il team Warhorse HSBK Racing Ducati, pensava che il suo futuro fosse garantito. E invece…

LORENZO ZANETTI #87:
“Ho creduto nel progetto MotoAmerica fin dai primi passi. Mi sono impegnato in prima persona, sfidando tutte le difficoltà del caso dettate dal COVID. Mi sarebbe piaciuto lottare nel 2021 per il titolo. Evidentemente i 6 podi e la vittoria di Indianapolis non sono bastate per convincere il team a darmi questa opportunità. Grazie a chi mi ha supportato e mi è stato vicino in quell’avventura e chi lo farà nelle mie scelte future. Rimango orgoglioso di quello che ho fatto, ho ancora passione e molta voglia di correre. A breve deciderò del mio futuro”
Come diceva l’imperatore Vespasiano, “Pecunia non olet” (il denaro non ha odore). Non è infrequente che il vincitore di queste contese sia proprio la moneta. Dopotutto, ciascun team ha delle spese notevoli da sostenere (e che, a dispetto delle manovre atte a ridurle, crescono sempre di più). Ed essere piloti non è più da tempo una banale questione di gas in pista, ma anche di freno al di fuori.