Brembo ci illustra l’utilizzo dei freni da parte dei piloti della MotoGP 2022 sul circuito Thailandese di Buriram. Un utilizzo massiccio, che risente della natura molto Stop&Go della pista, nella quale non si torna dal 2019. Ma a contare non sono solo i freni.
Brembo per la MotoGP 2022 a Buriram
Così come a Motegi, i piloti potranno scegliere di adottare dischi anteriori da 340 o addirittura 355 mm. Questo ci fa capire che sia una pista molto spigolosa, Stop&Go, con staccate violente e ripartenze da bassa velocità. Paradossalmente, questo ci viene confermato dalla bassa percentuale di tempo speso in frenata dai piloti: solo il 28% del giro. Questo significa che ci sono poche curve in cui si inserisce pelando il freno per caricare l’anteriore, bensì rettilinei intervallati da staccate violente a moto dritta. Ma attenzione: le MotoGP hanno ormai quasi 300 cv.
Run away, turn away
Questo significa che le velocità in fondo ai rettilinei sono sempre più elevate. L’impegno richiesto ai freni è sempre maggiore. Ma contestualmente, quel che conta davvero è uscire forte dalle curve e lanciarsi su questi rettilinei, senza sprecare tempo ne…potenza. Infatti, da queste staccate così violente, si riparte in 1° marcia e, si ci sono i controlli, il cui intervento impedisce di “fare strada”. In altre parole, la percorrenza qui conta poco; il busto fuori per la moto dritta, invece, moltissimo.
Tressette
Le prime 4 curve sono le più impegnative del circuito. La 3 è la più difficile in assoluto. Si arriva a 325 km/h in 6° e si frena fino ai 70, scalando fino alla 1°. Questa staccata richiede uno sforzo sulla leva di oltre 5 kg, per quasi 6″, durante i quali si percorrono 270 mt. Il liquido freno raggiunge una pressione di 11,6 bar e la decelerazione tocca quota 1,5g. Le staccate di curva 1,2 e 4, non sono così più facili, comunque.