Brembo ci parla dell’utilizzo dei freni da parte dei piloti della MotoGP 2023 sul circuito di Misano. Una pista dal layout particolare e mediamente impegnativa per gli impianti.
Brembo per la MotoGP 2023 a Misano
Ciascun pilota spende 29″ al giro con i freni in mano equivalenti a quasi 1/3 della tornata. Bisogna però distinguere i diversi tipi di frenata. Qui se ne hanno di ogni tipo, dalle più brusche per fermarsi in poco spazio, alle più morbide atte solo ad aiutare l’inserimento della moto nelle curve.
Dopotutto, la maggior parte di esse si affrontano in 2° marcia. Ne consegue che il layout sia abbastanza Stop&Go. Nessun rettilineo degno di nota: il più lungo misura poco più di 500 mt. Che poi le MotoGP riescano comunque a sfiorare i 300 km/h, è un altro discorso. Ma anche la percorrenza gioca un ruolo importante.
Ogni cosa a suo tempo
Su questa pista si tende spesso ad anticipare le azioni: inserimento in curva, staccata, accelerazione. In realtà, proprio quest’ultima fase va posticipata e relegata ai metri in cui si viaggia a moto dritta, per poter sfruttare i motoroni di cui dispongono le MotoGP.
C’è poi il Curvone: un distributore automatico di adrenalina. Le MotoGP ci arrivano in 6° a quasi 300 km/h: pelano il freno anteriore; rallentano fino ai 240 km/h circa per inserire; riaprono quindi il gas in 6° piena a moto piegata fino ai 270 km/h. E pensare che con i motori 600, le Moto2 fino al 2018 facevano questo tratto anche in pieno.
Segue poi un T4 dove invece la percorrenza conta molto e le linee sono basilari.
Quercia secolare
La staccata più impegnativa si ha alla Curva 8, detta anche Quercia. Si arriva a quasi 300 km/h e si frena, scalando dalla 6° alla 2°, per 5″ e 225 mt. Necessario per scendere fino agli 80 km/h. Un carico sulla leva di quasi 6 kg ed una pressione del liquido freno di oltre 12 bar. Il tutto mentre la decelerazione raggiunge gli 1,5g.