Brembo ci parla dell’impiego dei freni del WorldSBK 2023 ad Assen. Una pista old school: molto tecnica, veloce, scorrevole. Dove non si fanno staccate aggressive, ma si lascia correre molto la moto in curva. Eppure c’è qualche spunto di sorpasso.
Brembo per la tappa di Assen del WorldSBK 2023
Il tracciato olandese non è molto impegnativo per i freni. Gli impianti vengono chiamati in causa 10 volte in 16 curve. In tutto, il 27% del giro. Questi numeri, però, non dicono che si tratta di frenate estremamente dolci, proprio per mantenere un’elevata velocità di percorrenza. Sono quindi favorite le moto che hanno nel telaio e nel bilanciamento i loro punti di forza. Arrivare “sotto-curva”, attaccarsi ai freni, spigolare la traiettoria per rialzare di colpo la moto e dare gas non è una tecnica che paga molto. Non in tutta la pista, perlomeno.
Old school
Questo tracciato è stato spesso teatro di scontri epici, tanto nel Motomondiale, quanto per le derivate di serie. Nel 1° caso viene in mente l’epica gara del 2018, con circa 10 pretendenti per la vittoria; la lotta gomito a gomito tra Valentino Rossi e Marc Marquez nel 2015. Oppure, in WorldSBK, lo scontro tra James Toseland e Troy Bayliss nel 2007. Battaglie memorabili che il layout del circuito favorisce. Una Phillip Island piatta, se vogliamo. Ma non si tratta solo di “tenere aperto” nei curvoni veloci.
Sedici
La curva 16 è la più impegnativa per i freni, nonché la più traditrice in sede di bagarre. Si stacca dai 213 fino ai 99 km/h, scalando dalla 3° alla 2° marcia. Si frena per soli 3″, con un carico sulla leva di circa 4″ (frenata secca e decisa). Quindi, ci si inserisce in una S la cui impostazione dev’essere conservativa per preparare l’uscita. Poche centinaia di metri dopo c’è il traguardo: all’ultimo giro, ci sarà sempre il Kamikaze che proverà ad infilarsi e sperare di rimanere in pista.