L’azienda belga Bullit Motorcycle affianca alla Bluroc 125, la sorella maggiorata 250. Quest’ultima è dotata di motore V2: un frazionamento inusuale per questa cilindrata, dal momento che i concorrenti optano per motorizzazioni monociclindriche. Bullit Bluroc 250 nasce per soddisfare i 5 sensi, non l’effimera ricerca del brivido o della prestazione assoluta.
Bullit Bluroc 250. Asciutta, essenziale ed estemporanea
La linea è di stampo chiaramente Vintage. Il telaio è tubolare in acciaio, arricchito da tabelle con su scritto il nome della moto belga; i cerchi sono verniciati di nero e rivestiti da esili e corti parafanghi. La sella è piatta e non esiste alcuna protezione aerodinamica. Per quel che riguarda i freni, dischi singoli a margherita sia all’anteriore che al posteriore. Come tutti i mezzi retrò, tuttavia, la Bulroc conserva una personalità ben definita, impassibile ai dettami della modernità, dell’ottimizzazione e della conformità al luogo comune.
Il cuore che spinge questa moto è un V2 4 tempi da 250cc, preso in prestito dall’azienda cinese Lifan. La potenza massima è di 16,7 cv: combinati ad un peso di 151 kg non fanno gridare al miracolo ma strizzano l’occhio a chi è solito usare la moto fuori porta. La velocità massima di 125 km/h permette di viaggiare senza affanni e con sporadiche esperienze in autostrada.
I colori disponibili sono Grigio e Verde, come in foto. Il prezzo, secondo una prima stima, si aggira attorno ai 4000€. In un mondo alla continua ricerca della certosina efficienza da un lato e dell’estrema prestazione dall’altro, Bluroc 250 nasce come valida alternativa allo scooter in città e fuori.