Vogliamo fare oggi gli auguri di Buon compleanno a Tito Rabat: un pilota sicuramente veloce, incredibilmente caparbio e dannatamente motivato. Come scopriremo, se la sua carriera non pullula di iridi ed allori, tantomeno manca di impegno in numerosi momenti critici.
Esteve detto “Tito”
Esteve Rabat nasce a Barcellona il 25 Maggio 1989. Ben presto, il soprannome Tito sostituisce il suo vero nome. Spagna e Catalogna offrono ai piccoli piloti numerosi strumenti e sentieri verso il professionismo: investono moltissimo sui trofei nazionali e sulle piccole cilindrate. Spesso, aziende importanti come Repsol od Estrella Galicia puntano sui giovani, stringendo accordi dalla durata ultra-decennale (come nel caso di Marc ed Alex Marquez).
Debutta nella Classe 125 del Motomondiale nel 2005, come Wildcard nella gara finale di Valencia. Dal 2006 al 2010 vi permarrà come pilota titolare. In questi anni, cambierà diversi compagni di squadra: nell’ordine, Bradley Smith, Marc Marquez e Scott Redding. Le vere variabili sono però di natura tecnica: cavalcherà Honda, KTM ed Aprilia. Nel 2010 ottiene 2 podi: 3° a Jerez e a Brno. Pur non vincendo nessuna gara nella Ottavo di litro, si sente ormai pronto per la Classe Moto2: la categoria intermedia che dall’anno precedente sostituisce la 250.
Però, la Moto2!
Al debutto sulla Moto2, il catalano ha ancora molto da imparare, considerando che il passaggio di categoria include lo switch dalle 125 2t a delle 600 4t. Peso, erogazione e potenza cambiano radicalmente. Ciononostante, Tito si trova decisamente più a suo agio. Nel GP di Indianapolis arriva il 1° podio e l’anno successivo parte per rinforzare questo trend, ma sarà un’annata altalenante. A Jerez 2013 vince la sua 1° gara in Moto2 e prenderà la bandiera a scacchi anche ad Indianapolis e Sepang. Si può iniziare a sognare in grande. Molto in grande.
Il 2014 è una stagione semplicemente trionfale. Con 7 vittorie, 11 pole position e ben 14 podi, Tito Rabat è Campione del Mondo della Moto2. Un incontro perfetto tra velocità in prova, lettura di gara e costanza in campionato. Nonostante il successo, il pilota catalano decide di rimandare il salto in MotoGP, al pari di altri piloti (Max Biaggi, Loris Capirossi, Marco Simoncelli). Ribadire la propria supremazia può servire. Anche a se stessi.
Nel 2015, i piani di Rabat non vanno in porto del tutto: Tito è molto veloce (vince 3 gare) ma, contrariamente alla stagione precedente, sbaglia spesso e compromette alcune gare cruciali. Con il senno di poi, quest’attesa lo allontana dalle selle migliori della MotoGP.
Pilota d’altri tempi
Nel 2016 Tito debutta in MotoGP, sulla Honda RC1000V del team Marc VDS: lo stesso con il quale ha vinto il mondiale nel 2014. Trattandosi di una Open, la sua Honda gode di deroghe regolamentari circa la capacità del serbatoio ed i motori a disposizione. Tuttavia, il pacchetto è di gran lunga inferiore rispetto a quelli ufficiali (discrepanza che farà desistere Jonathan Rea dall’idea di correre in MotoGP). 29 punti ed il 21° posto in classifica sono la cronaca di una carestia annunciata. Nessun miglioramento significativo nel 2017.
Nel 2018 cavalca la Ducati Desmosedici del team Avintia. Trattandosi di una struttura privata, ha a disposizione una moto di 2 anni prima: 2 anni nei quali l’arrivo di Jorge Lorenzo ha portato diverse novità. I risultati migliorano sensibilmente, ma una caduta a Silverstone gli procurerà un infortunio alla gamba destra. La sua stagione finisce lì, con ben 7 gare d’anticipo.
La sua storia lo rende simile a piloti d’altri tempi: destinati a mezzi meno competitivi e gare più conservative; onorati di cavalcare occasionalmente selle buone ed esprimere il loro talento; specialisti di categoria, al pari di Fausto Gresini nella 125, Tetsuya Harada nella 250, Kenan Sofuoglu nella SSP etc. Talvolta capaci di esibire spunti interessanti in prova, salvo poi lottare nelle retrovie in gara.
Buon compleanno Tito Rabat
Quella che abbiamo appena descritto, non è l’autobiografia di un Campione pluri-titolato, bensì di un lottatore indomito, che lavora giorno dopo giorno ed ogni anno si ripresenta in griglia, in attesa di quel giorno o quell’occasione. Nella speranza che ciò si verifichi, facciamo ancora gli auguri di Buon compleanno a Tito Rabat.