Lo Stoppie è di gran lunga il numero più raro da vedere tra gli Smanettoni Italiani; per chi non lo conoscesse ancora si tratta della moda americana nell’arrivare in modo “plastico” al semaforo. Per iniziare ad allenarsi, su come fare uno stoppie in moto, bisogna prima che vi diamo i consigli fondamentali per non cadere in errori banali e che possono costare molto caro sia a noi stessi che alla moto.
Ma prima, se vi siete persi il nostro articolo su come impennare in moto in sicurezza, vi consigliamo di darci una letture ed eventualmente di studiare tutti i passaggi fondamentali.
Dove fare uno stoppie in moto
Per prima cosa bisogna scegliersi un posto con un asfalto piatto come una tavola, privo di brecciolino, liquidi o altro. Un bel parcheggio abbandonato o deserto può andar bene, a meno che non abbiate un kartodromo a portata di mano dove vi permettano di allenarvi quando non girano i kart; se vedete che l’asfalto è rovinato, oppure è liscio o presenta degli avvallamenti anche leggeri, lasciate perdere.
Sulla moto ovviamente è fondamentale avere pasticche in ottimo stato, non con mescole racing da pista e dobbiamo fare molta attenzione anche al tipo di pneumatico anteriore che avremo sotto, e alla pressione.
Avere il pneumatico giusto
Se sulla moto avete gomme vecchie o di tipo sport-touring, trovatevi altro da fare e andate a farvi una passeggiata. Per gli stoppie ci vogliono gomme tipo Diablo Corsa, o Dunlop D207 o D208, Pilot Power e similari; gomme che una volta mandate in temperatura non vi facciano brutti scherzi mettendosi a scivolare sotto la pressione estrema delle vostre pinzate.
Inoltre, non bisogna tenete il pneumatico anteriore troppo gonfio, ma tenetevi su una pressione di 2.0 bar e soprattutto se la temperatura è di quelle dove vedete passare i pinguini, fermi tutti; per gli stoppie ci vuole almeno una bella giornata, sole e asfalto caldo.
Pronti per iniziare a fare il primo stoppie in moto
A questo punto siete pronti per iniziare. Gli Stoppie possono sembrare più difficili delle impennate ma non è cosi. Si riescono ad avere già ottimi risultati dopo una sola giornata di prove. Per prima cosa iniziate a segnare una zona, del vostro campo di allenamento, con una bella riga per terra, o piazzateci un bel birillo.
Adesso, con un’altra riga, dovete segnarvi il punto dove andrete ad effettuare la staccata, ma non mettetela troppo prima della precedente che avete fatto, diciamo a una quindicina di metri. Quello è il vostro spazio di arresto.
Dopo aver scaldato i pneumatici con qualche accelerata e decelerata in successione, (non lo zig zag che non serve), iniziate a puntare quella zona arrivandoci attorno ai 120 km/h, ed effettuate la frenata appena superata la prima riga. Le prime volte non riuscirete ad arrestarvi entro quello spazio e andrete lunghi; non importa, questo vi fa capire però che non state frenando abbastanza forte, altrimenti il posteriore si sarebbe sollevato.
Quello che dovete fare, è convincervi che la moto sia in grado di farlo e che il vostro avantreno vi “tiene”, senza bloccarsi; più acquisite confidenza provando queste staccate e più vi avvicinerete al passo successivo.
La giusta posizione da tenere in sella
Una volta che vi siete resi conto di potervi fermare all’interno della zona che avevate stabilito, a questo punto dovete cercare di arrivarci, il più possibile, con la forcella davanti completamente scarica. Questo avviene quando date la prima forte pinzata, che fa decelerare la moto; successivamente quando vi state per fermare, (ormai dovreste essere sui 40 Km/h), aumentate ancora la pressione sulla leva del freno e contemporaneamente portate le spalle in avanti, sollevate leggermente il sedere dalla sella e portate le gambe ad abbracciare il serbatoio, stringendolo forte tra le gambe.
Questo aumenterà il carico della moto sull’avantreno, migliorando la stabilità in frenata e alleggerirà il posteriore che, se avete fatto tutto in modo corretto, si sarà sollevato di una trentina di cm per un paio di secondi. Una volta capito l’esatto movimento, è tutta questione di pratica e di confidenza con il freno, per raggiungere l’altezza desiderata del retrotreno.
E’ tutta pratica, ma occhio a non ribaltarvi negli stoppie
Purtroppo non ci sono precauzioni particolari per non farsi male, negli stoppie non c’è niente che possa evitarvi un ribaltamento, è tutta una questione di equilibrio. Ricordatevi che la velocità in questa manovra è importantissima; se arrivate troppo piano, la ruota posteriore non si solleverà mai, avrete solo una gran decelerazione e inoltre e potrebbe slittare.
Da questo momento è solo questione di allenamento; una volta che avrete imparato a sollevare la ruota posteriore di un metro, più o meno, state tranquilli che piano piano arriverà anche la distanza. Con la pratica, imparerete a percorrere diversi metri con la ruota posteriore sospesa nel vuoto. (Il record appartiene a Craig Jones, che è riuscito a percorrere 250 metri con la ruota posteriore sollevata.)
L’evoluzioni nel fare uno stoppie
Altre variabili dello stoppie sono il one hand, ossia lo stoppie con una sola mano sul manubrio e l’altra libera di fare quello che preferite. Se vogliamo c’è pure lo stoppie “No Footer“, che consiste in uno stoppie nel quale vengono allargate ed estese le gambe lateralmente. Il più spettacolare secondo noi, rimane sempre quello seduto sul serbatoio, con le gambe davanti al cupolino.
In questo caso la coda è priva di controllo e il peso è interamente caricato in avanti, quindi non servirà una pressione molto forte per sollevare il retrotreno di una moto, ma il controllo in quella posizione è praticamente ridotto a nulla e ribaltarsi è molto facile. Ci vuole molta sensibilità sulla leva del freno e molta forza nelle braccia. Ovviamente questa è una figura che va fatta solo dopo che gli stoppie normali saranno eseguiti alla perfezione.
Ora non vi resta che mettere in pratica i nostri consigli, sempre in totale sicurezza e lontani dai pericoli della strada. Scegliete bene un posto isolato e buon divertimento.
Foto di: SuperbikeItalia
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