Qualunque strada di montagna ispira a ciascuno sensazioni differenti: per alcuni è il teatro ideale per le corse in moto ben oltre i 230 km/h. Esattamente quel che è successo in Val di Cembra sulle Dolomiti nei giorni scorsi.
Le moto in strada servono per le corse?
Ma sì, il copione è più o meno lo stesso. “Ciaoragazzi, oggi faremo un giro tranquillo” con la faccina ebete di chi mente sapendo di mentire; meme con il rapper americano di colore che se la ride di gusto; partenza dal benzinaio e inizio del Tourist Trophy. Avessi preso 1 euro per ciascuno di questi moto vlog, farei la concorrenza a Jeff Bezos.
Nel detto video dal nome Andiamo a fare i criminali in Val di Cembra!, si vede chiaramente il tachimetro di una Ducati V4 indicare i 234 km/h. Tradotto in fisica stradale, 65 metri al secondo. Non per sfoggiare complessità nei calcoli, semplicemente abbiamo un’idea del rischio che certa gente si prende. E fa prendere agli altri.
Disco paradise
Anche perché, diciamolo pure: nessuno di loro ci risulta sia un pilota. Di conseguenza, non ci sono le stesse capacità e i medesimi riflessi. Essendo lunghi viaggi su strada, la posizione in sella deve tener conto di un minimo di comfort. Così come i mezzi non sono preparati per delle sessioni in pista.
Ma soprattutto, quante volte bisogna ripetere che la strada non è una pista. Si, vi vedo che alzate gli occhi al cielo. Soprattutto, noi per primi ci chiamiamo Smanettoni, non “bacchettoni”. Ma ogni tanto è necessario porsi dei limiti.
Ma la vita continua
Ci sono famiglie, relazioni, amici e parenti che ci aspettano a casa. C’è un mondo che prosegue incessantemente anche senza di noi. Persone che sono lì per farsi una passeggiata spensierata, non code chilometriche. Ci si attribuisca del cinismo, del razzismo o quanto di più astruso possiate immaginare, ma noi per primi non ci sentiamo conformi a questo modello di motociclista.
Perdonateci
Sono Trentina, e ne ho conosciuto e sentiti biker che vogliono correre sulla Cembra e hanno fatto una brutta fine 🫣 ma questi sono davvero il top dell’idiozia!
Ciao Manu, speriamo per loro che capiscano che se si vuole correre esiste la pista e non la strada.