L’attuale leader di Campionato della MotoGP 2023 Pecco Bagnaia cade nel GP in India, con uno di quei crash violenti. E se ve ne dessimo una chiave di lettura differente?
Il crash di Pecco Bagnaia nella MotoGP 2023 in India
E’ gara lunga. Dopo una Sprint Race volta a limitare i danni (contrariamente a qualche suo compagno d’allenamenti), Pecco Bagnaia vuole ristabilire l’ordine in casa Ducati. Resosi conto che Marco Bezzecchi ha preso il largo, studia pazientemente Jorge Martin. Certo che è tosta: quello lì non molla di un millimetro.
Quand’anche Pecco sfrutta la sua proverbiale staccata, Martinator si sporge con la spalla a terra per restare cucito al cordolo ed incrociare la traiettoria. Ma poiché l’ufficiale sa/crede di averne di più, tenta il sorpasso in Curva 1 e…cade la linea.
Secca d’avantreno
Una caduta d’avantreno, alla stregua di Jonathan Rea in Catalunya (QUI l’articolo completo). Pecco imprima alla leva la forza necessaria, ma non appena inizia a piegare la forcella soccombe alla richiesta di carico, andando “a pacco”. BUM!
Una caduta secca, violenta, bastarda. Non tanto per la conseguente sfiducia che instaurerebbe in chiunque. Quanto per le ripercussioni che un’errore simile può avere sul campionato. Anche perché, ricordiamoci: ad arrivargli davanti, rubandogli 20 punti, è stato proprio Jorge Martin.
What if…?
Esattamente come nel caso di Luca Marini, ipotizziamo delle responsabilità da parte dell’aerodinamica. Trasferendo il carico sull’anteriore, l’a forcella l’avantreno si schiaccia ancor di più. Se a questo sommiamo anche la frenata un pelo più profonda, può essere che la forcella sia stata sovraccaricata.
Tanto per chiarire: non intendiamo in alcun modo intraprendere una donchisciottesca crociata contro l’aerodinamica e l’evoluzione della specie. Solo che, nel caso la tesi del capoverso precedente fosse fondata, vorrebbe dire che si è giunti al punto in cui la componentistica supera le capacità umane. E’ giusto?