Ben 20 anni fa, quando un nuovo millennio iniziava nella curiosità generale, ci sono state molte rivoluzioni, i cui risvolti persistono ancora oggi. I telefoni cellulari, dapprima utili, diventavano indispensabili, quindi irrinunciabili. In quello stesso periodo, un ragazzo di 21 anni di nome Valentino Rossi faceva il suo debutto nella Classe 500 del motomondiale. Rossi aveva già vinto 2 titoli mondiali con Aprilia: in 125 nel 1997; in 250 nel 1999. Fu a quel punto che gli occhi della Honda si posarono su di lui. La sua velocità in pista, unita alla sua estroversione, erano (e sono, tuttora) una manna per media, team ed organizzatori. Ecco quindi una Honda NSR 500 ufficiale per il giovane Valentino, seguita dalla squadra di sua maestà Mick Doohan. Ma com’è stato il debutto di Valentino Rossi in 500?
Debutto di Valentino Rossi in 500
In questo video, il Dottore ricorda il suo debutto nella Classe 500. Come spesso riportato, le 500 2t avevano un rapporto peso/potenza favorevole (200 cv per 130 kg), nonchè un’erogazione della potenza brutale e nervosa. Le impennate e gli highside in uscita di curva erano all’ordine del giro. Valentino era quindi chiamato a rivoluzionare, per la prima volta, il suo stile di guida. Mettiamoci poi che nel 2000 correvano in 500 anche nomi come: Max Biaggi, Loris Capirossi, Alex Barros e tanti altri. Di quell’anno, Valentino racconta:
“Nel 1999, Mick Doohan ebbe un brutto incidente a Jerez e decise di ritirarsi. La Honda mi cercò per affidarmi la sua squadra, ma io volevo prima vincere il mondiale in 250. Una volta conquistato il mondiale, mi concentrai sulla 500. La prima volta che provai la Honda NSR 500 fu a Jerez a Novembre 1999. Era potentissima, fu un emozione enorme. Nella gara inaugurale di Welkom, in Sudafrica, partii abbastanza bene ma caddi per la foga. Feci altri errori nelle gare successive, Kenny Roberts Jr vinse il mondiale. La mia prima vittoria arrivò a Donington, sul bagnato; la 2° fu a Rio, sull’asciutto.”
Un anno degno di nota: per Valentino Rossi che ancora oggi ha quella stessa voglia di salire in sella e srotolare la manopola del gas; per gli spettatori, che in quell’anno videro trionfare ben 8 piloti e 3 marchi differenti (Honda, Yamaha e Suzuki). Non per nulla, inserimmo il 2000 tra le annate più belle della MotoGP.