Devot presenta la sua moto elettrica: una specie di Naked pensata per girare in città, dall’aspetto completo. Anche troppo completo. Scopriamola insieme.
Devot da una scossa elettrica alla città
L’azienda indiana si dedica alla produzione di mezzi elettrici che, presto o tardi, saranno parte integrante della nostra vita. Sceglie il canale comunicativo più neutro, perciò potenzialmente più ricco di consensi: quello delle Naked. Questa ha un aspetto molto basic, come d’abitudine per le moto elettriche. Il pacco batteria laterale è visibilmente ingombrante e rischia di rubare la scena a tutto il resto. Al punto che sembra già dotata delle valigie che hanno soprattutto le tourer. Vedete? L’eccezione conferma la regola.
A muso duro
Nell’omonima canzone, Pierangelo Bertoli affermava di avere “un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”. Lo stesso contrasto temporale che alberga in questa moto. Display TFT ma forcella a steli tradizionali; sella con maniglione posteriore ma motore elettrico. Insomma, tutto richiama una trasposizione degli anni ’60 e ’70, ma in chiave futuristica. Doppio ammortizzatore e carenatura rastremata nella zona che avrebbe ospitato il motore….se solo ci fosse stato un motore.
In realtà ce n’è uno elettrico, silenzioso ed ecocompatibile. Il quale sembra andare anche abbastanza bene.
60-200-120
Il motore elettrico spinge questa naked alla velocità di 120 km/h. Non male per girare in città e scattare come delle saette al semaforo. L’autonomia attesa è di circa 200 km, ottenibile con una ricarica di 3 ore. Ma con una sola ora di ricarica, si possono spuntare comunque 60 km di autonomia. Non male vero?
Tanto per cambiare, tutto ciò che viene immesso nel mercato asiatico arriverà in Europa con un po’ di ritardo. Non abbiamo fretta e, anzi, non vediamo l’ora di poterla provare. Chissà che quel discutibile pieno laterale non ci faccia divertire ancor di più.