Dopo i successi delle Ducati in questa MotoGP 2023 appena iniziata, siamo destinati a vedere una Race of Champions. Ci piace o no?
Nella MotoGP 2023 domina Ducati
Che sia asciutto o sia bagnato, nella buona e nella cattiva sorte, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanar al Reno, corrono le Ducati e non hanno un freno.
La nuova creatura di Borgo Panigale è, se possibile, ancora migliore della GP22. Potente come sempre, diventa ancor più gestibile ed elettronicamente sofisticata. Ma forse anche più maneggevole. I piloti frenano forte, si sdraiano nelle lunghe pieghe, agitano in sella nei cambi di direzione o per raddrizzarla, danno gas a palate e loro…ferme, stabili. Con questi presupposti ci si attende un campionato monografico. Nella Top 10, 5 piloti guidano una Ducati.
Effetto soporifero
Non la si veda come una critica nei confronti di Borgo Panigale, ma il pubblico rischia di annoiarsi. Vedremo un confronto perlopiù tra piloti Ducati, i quali, non dovendosi impegnare troppo, guideranno tutti allo stesso modo.
Ci si chiederà quale sia il valore dei vincitori e lo spettacolo tanto inseguito a suon di provvedimenti estremi, rischia di evaporare come benzina per un motore che non ruggisce più. A noi lo spettacolo piace, sia pur se iniquo.
Dreams are my reality
Ma sbagliata (o almeno incompleta) è la visione secondo cui le gare debbano animare la festa e divertire lo spettatore. Le competizioni a motore nascono per evidenziare e celebrare il progresso tecnico ed umano secondo l’ente fisico suscettibile di misurazione: la velocità. La performance. Per esprimerci matematicamente, il divertimento è la derivata 1° del progresso, a sua volta variabile dipendente della velocità.
Perciò, penalizziamo chi è stato più bravo nella gara che premia i più bravi? Ai migliori costruttori andrà il premio a loro dedicato. Ai piloti, il premio a loro dedicato.