Dal 2007 un pilota Ducati non vince il mondiale in MotoGP. Oggi, Pecco Bagnaia ripete l’impresa dopo 15 anni e tanta fatica. Vediamo insieme cos’è successo nel frattempo.
Stoner vince in MotoGP con Ducati
Correva l’anno 2007. Ingaggiato come ripiego per soli 350.000 euro l’anno, Casey Stoner vince il titolo mondiale MotoGP sulla Ducati Desmosedici. Una moto selvaggia, dal motore brusco nell’erogazione e dalla ciclistica marmorea.

Loris Capirossi incappa in errori d’ogni tipo; Marco Melandri non vi entrerà mai in sintonia; il povero Nicky Hayden farà quel che riesce. Ma Stoner continua a vincere e a fine 2010 lascia una Ducati capace di vincere 3 gare l’anno. Ci salirà Valentino Rossi.
Giallo-rosso
Dopo tanti proclami, il Dottore non trova il bandolo della matassa. Tra 2011 e 2012, Ducati cambierà qualcosa come 10 telai (intervento da ritenersi l’ultima trincea prima di abbandonare un progetto) ed interverrà in ogni picometro della Desmosedici pur di renderla competitiva. Niente: problemi all’anteriore, al posteriore, in accelerazione, in frenata, a centro curva. Problemi, problemi, problemi. La guida pulita ed europea dell’urbinate mal si addice alla ciclistica sottosterzante di Borgo Panigale (BO).

Esausti entrambi, Rossi e la Rossa si separano a fine 2012. Il 9 volte Campione del Mondo tornerà sulla sua Yamaha. La casa si rivolgerà ad un corregionale DOC.
Desmodovi
“Il suo nome è Dovizioso, costa poco”. La sua guida è gentile con i componenti e profonda in staccata. Vista la situazione e l’assoluta mancanza di alternative…perché non provarci? Tra i 2, la chimica scatterà solo nel 2016, quando l’azienda ha già puntato su Jorge Lorenzo per il 2017. Anno in cui sarà proprio il forlivese ad andare forte e presentarsi a Valencia con un ultima chance per il titolo contro Marc Marquez.

Il miracolo non riuscirà, ma il forlivese potrà consolarsi guardando il suo estratto conto. Tra ingaggio (1 milione di euro), bonus vittorie (1.2 milioni di euro) e bonus vice-Campione del Mondo (500.000 euro) viene fuori un bello stipendio. E per il biennio 2019-2020 pattuirà con l’azienda emiliana la faraonica retribuzione di 6 milioni di euro a stagione.
La coppia dei Campioni
Venuti a mancare i presupposti per una futura collaborazione, il team factory Ducati si affida a Jack Miller e Pecco Bagnaia a partire dal 2021. Australiano cresciuto a pane, derapate e freno posteriore il 1°; italiano dalla guida fluida e la mente fredda il 2°.
Ciò premesso, va detto che nel frattempo la Desmosedici si è ammansita non poco. Da belva indomabile e granitica, si trasforma in una veloce giapponese nel senso più tecnico del termine.

Cavalcata leggiadramente da Pecco Bagnaia e dagli altri alfieri, è ormai una moto in grado di vincere ovunque. Dal velocissimo Mugello alla tortuosa Motegi.
Ducati vince in MotoGP con Bagnaia
Questo pomeriggio, Pecco Bagnaia è diventato Campione del Mondo di MotoGP 2022. Dopo diversi titoli Costruttori e 15 anni di digiuno, il piemontese riporta a Borgo Panigale un mondiale Piloti. La felicità negli occhi suoi e della sua grande famiglia dicono tutto. Ma proprio tutto.