Dal 2011 un pilota Ducati non vince un titolo in WorldSBK. Se in MotoGP ci ha pensato Pecco Bagnaia, oggi Alvaro Bautista incorona nuovamente la regina, nel suo regno: le derivate di serie.
Carlos Checa vince con Ducati in WorldSBK
Eliminato l’impegno ufficiale e procacciati Michel Fabrizio e Noriyuki Haga, nel 2011 Ducati resta nel WorldSBK con il team Althea di Genesio Bevilacqua. Sia chiaro, una struttura di prim’ordine, tant’è vero che tra le fila del team laziale ci sono meccanici come Ernesto Marinelli.

Carlos Checa si rimbocca le maniche: spreme la “vecchia” Ducati 1098R al limite e compensa la mancanza di cavalli in alto del bicilindrico con una guida incredibilmente scorrevole. La classifica gli darà ragione, a fine anno sarà Campione del Mondo del WorldSBK.
Ah, per dovere di cronaca, quell’anno il team Althea vincerà anche il mondiale in Superstock con Davide Giugliano.
Poteva essere o non è stato?
Tornata in veste ufficiale nel WorldSBK con il team Aruba, nel 2014 Ducati schiera Davide Giugliano e Chaz Davies sulla nuova Panigale 1199R. Una moto particolare, il cui punto di forza sono i cambi di direzione. Nessuno dei 2 ufficiale sembra cavarvi granché: veloce ma troppo aggressivo Giugliano; staccatore ma troppo spigoloso Chaz Davies.


Stessa solfa nel 2015, dove però si riaccende una luce sopita da anni: ad Aragon, Chaz Davies torna alla vittoria. L’infortunato Davide Giugliano viene sostituito da Troy Bayliss a prima e da Luca Scassa poi; tornerà per fare alcune belle gare (Imola in primis), salvo poi infortunarsi di nuovo.
La coppia Italo-gallese toccherà il suo apice nel 2016. Al britannico ben 11 vittorie stagionali; al romano, qualche podio e tanti piazzamenti. A sostituirlo un figliol prodigo di lusso.
Marc Twin
Ingaggiato a costo zero, Marco Melandri si cimenta alla guida della Panigale bicilindrica. Il muscoloso twin supporta bene le sue profonde staccate e, dopo una 1° vittoria a Misano 2017, Marco domina il week-end di Phillip Island 2018.

Il tutto mentre Xavi Fores, con la moto privata del team Barni (lo stesso che schiera Michele Pirro nel CIV SBK), raccoglie buoni riscontri.
Insomma: la moto c’è, la ciclistica va benone, il motore non è così spompato in allungo (ed ha una gran coppia ai bassi e medi regimi). La squadra lavora alacremente. Cosa manca allora affinché l’iride torni a Borgo Panigale? Forse il pilota.
Ducati vince in WorldSBK: merito dell’ABS
Questo pilota ha un nome e 2 cognomi, essendo spagnolo: Alvaro Bautista Arce. Nato a Talavera de la Reina il 21 Novembre 1984. Già Campione del Mondo 125 nel 2006, in 250 è stato velocissimo; in MotoGP ha fatto “ciò che poteva con quello che aveva”. Quasi quasi…
Il 2019 vede debuttare una nuova Ducati Panigale con un motore V4 a scoppi irregolari. Pieno di coppia sin dai regimi bassi, schiena ovunque ed un allungo prossimo ai 16.000 giri. Dalla sua, il pilota ha una guida molto da MotoGP (neanche a dirlo…): busto ruotato verso l’interno della curva, caricando l’avantreno pur piegandolo meno.

Il binomio sembra funzionare alla grande nella 1° metà di stagione. Poi, una serie di errori distraggono le parti, che si divideranno a fine 2019. Ma è un peccato non finalizzare un simile capolavoro. Nel 2022, Alvaro torna in Ducati e concretizza quanto lasciato di incompiuto. Sarà l’apice, la festa, la goduria assoluta ed il premio dopo tanto impegno.
Merito dell’ABS: Alvaro Bautista Strenght. Carina, non vi pare?