Dopo la sorpresa del 2019 e mesi di fantamercato, oggi arriva la notizia ufficiale. Fabio Quartararo correrà in Yamaha Factory nel biennio 2021-2022, al fianco di Maverick Vinales. Il rookie of the year della MotoGP 2019, beneficerà di un team (e di un supporto) ufficiale da parte di Yamaha.
El Diablo
Fabio Quartararo, francese di Nizza (e di origini siciliane) è nato nel 1999. Dopo aver dominato il CEV Moto3 nel 2014, nel 2015 resta nella classe Moto3, pur ampliando il suo impegno al motomondiale. All’esordio ottiene risultati dignitosi, migliori che nel 2016. Nel 2017 passa in Moto2 e nel 2018 arriva la prima vittoria. Ai piani alti della MotoGP, il team satellite Yamaha Tech3 sta migrando verso KTM e la casa di Iwata pattuisce l’allestimento di un nuova squadra satellite: il team SIC Petronas. Tale squadra è accomunata a Quartararo da un obiettivo: esordire nella Classe Regina. Nel 2019 Fabio esordisce in MotoGP accanto a Franco Morbidelli. Yamaha proviene da 2 anni molto difficili e non vi sono rivoluzioni in atto.
Rookie of the Year 2019
Il francese mostra già dalle prime gare una crescente velocità ed armonia sulla sua M1, tanto da conquistare 3 pole position nelle sue prime 8 gare in MotoGP. In gara tende a esplodere molto presto, ma mostra una capacità d’apprendimento non comune. Nella maggior parte dei casi, sarà il più veloce dei piloti Yamaha. Sul fronte avversario, Marc Marquez è quasi annoiato nel ribadire la sua superiorità, ma in alcune occasioni, sarà proprio Quartararo a tenergli compagnia. Nei GP di Misano, Buriram e Motegi 2019, il francese ed il catalano daranno vita a battaglie epiche che si risolveranno a poche curve dalla fine.
Marquez è più esperto, più consapevole dei limiti tecnici ed umani (che continua a sfidare) ed attua strategie complessivamente migliori. Ciononostante, Quartararo lo insegue sempre più da vicino, imparando ad ottimizzare le sue risorse. Tra gli addetti ai lavori, si insinua sempre più il dubbio: In sella ad una Yamaha Factory, cosa farebbe?
Fabio Quartararo in Yamaha Factory dal 2021
Yamaha è benevola con gli appassionati e decide di soddisfare la loro curiosità: Fabio Quartararo ottiene un contratto biennale per correre in Yamaha Factory nel 2021 e 2022.
LIN JARVIS, Managing Director di Yamaha Racing:
“Siamo lieti di annunciare che Fabio Quartararo correrà in Yamaha Factory nelle stagioni 2021 e 2022. I risultati nell’anno del suo debutto in MotoGP sono stati stupendi: i suoi 7 podi e le sue 7 pole position sono un chiaro indice della sua velocità e del suo talento. Fabio ha solo 20 anni ma sta già dimostrando maturità, in pista e fuori. Lui e Maverick Vinales, rappresentano una grande motivazione, per sviluppare al meglio la Yamaha YZR M1.”
FABIO QUARTARARO #20:
“Non è stato facile, ma ora ho un progetto per i prossimi 3 anni e sono veramente felice. Lavorerò duramente, come ho fatto lo scorso anno e sono determinato ad ottenere grandi risultati. Sono entusiasta di provare a Sepang la mia nuova Yamaha M1, la prossima settimana e non vedo l’ora di ricominciare a lavorare con il mio team. Voglio ringraziare Yamaha ed il team SIC Petronas per avermi dato la possibilità di correre in MotoGP nel 2019. Farò del mio meglio affinchè ne siano fieri anche quest’anno.”
Si chiude una porta…
La decisione di Yamaha è razionalmente ineccepibile, per entrambe le parti: per la casa di Iwata, che guadagna un talento prezioso nei suoi box; per Quartararo che ottiene la possibilità di esprimere il suo talento in un team ufficiale. Il talento di Fabio ha beneficiato di un equilibrio fine nel 2019: moto discreta ed in crescita, team emergente e conviviale, nessuna pressione dall’esterno per via di questi fattori. Mettiamoci poi che ogni rookie è un “foglio bianco”, tutto da scoprire ed i suoi risultati sono una win-win situation. Per gli errori c’è maggior comprensione per l’inesperienza; se i risultati sono deludenti, c’è più pazienza e tolleranza. Ogni podio, pole position o vittoria è un trionfo. Il team ufficiale aumenta, in modo più che proporzionale, le aspettative, gli impegni (lo sviluppo della moto) e la pressione mediatica.
Ma soprattutto, cosa ne sarà di Valentino Rossi?