Honda aggiorna la versione spuria della sua CBR R sostituendo il motore 650 4 cilindri con il nuovo bicilindrico 750 che equipaggia la Hornet. La trovate anche voi una scelta saggia?
Honda CBR R: meglio 750!
Un dibattito spinoso, giacché si vanno ad intaccare i gusti personali (rombo, erogazione etc.), ma fatti 2 conti e tirate le somme, non si può che definirla una scelta razionale. Da tempo, i 4 cilindri di media cilindrata sono strozzati dalle normative anti-inquinamento. Le numerose castrazioni li impoveriscono ulteriormente di coppia ai bassi regimi (già di per se, un punto debole del 4 cilindri) e ne castrano l’allungo in alto.
Il sound può essere ancora coinvolgente, certo, ma sembra il frutto di una registrazione audio, anziché la conseguenza di un motore desideroso di spingere. A questo punto, perché non mettere direttamente un bel 750 bicilindrico?
Non c’è 4 senza 2
Almeno, si recupera un po’ di coppia ai medi regimi e quando si scala una marcia per evitare strappi, ci si gode una spinta corposa senza urla disumane. C’è un bel freno motore che ci assiste in curva e, da un lato ci costringe a puntare prima il gas in uscita, dall’altro evita che la moto fluttui fuori traiettoria, quando si entra in curva allegramente.
Lo hanno capito per quanto concerne la Hornet. A questo punto, perché non fare lo stesso anche con un mezzo sportivo ma non estremo quale può essere la CBR R?
Puoi venire con noi
Con una potenza dichiarata di circa 95 cv all’albero (come il suo predecessore), questo motore inserisce di diritto la CBR tra le sportive bicilindriche di media cilindrata: Aprilia RS 660, Yamaha R7 e chissà quante ne nasceranno. Perché la ricetta sembra piacere e l’idea di un campionato dedicato (tra Supersport 300 e 600) prende sempre più piede.