Difficile riconoscere la base usata che si nasconde sotto questo aspetto rivoluzionario, ma la Honda Gold Wing Kenzo è un vero e proprio capolavoro di design.
Il lavoro è stato fatto dai ragazzi di Death Machines of London, e la moto che si cela sotto questo aspetto è la Honda Gold Wing 1000 del 1977.
Una sfida che i ragazzi della DMLO hanno saputo affrontare a pieni voti. La special unisce alcune tecniche di lavorazione che vanno dal metallo tradizionale, alla stampa in 3D, progettazione CAD e lavorazione CNC.
Inutile dire che da protagonista la fa la carenatura multistrato in alluminio, che richiama chiaramente le armature dei guerrieri samurai dell’antico Giappone.
Modifiche tecniche importanti sulla Honda Gold Wing Kenzo
Le modifiche strutturali al telaio della vecchia Goldwing non sono di certo mancate; il tutto per rendere la moto più aggressiva e filante. Partiamo dall’interasse, aumentato di 100 mm, mentre l’angolo del canotto di sterzo è stato ridotto di 7 gradi.
Anche la ciclistica ha subito alcune modifiche sostanziali. La forcella ha ora una taratura specifica, e gli ammortizzatori posteriori sono ora in posizione centrale, così da creare un sistema cantilene con elementi Öhlins ACOU 60 con molle specifiche.
A frenare la Kenzo ci pensa un impianto frenante Brembo M4 all’anteriore in accoppiata ad una pompa di derivazione BMW e sempre Brembo al posteriore.
Non cambia il cuore
Invariato invece il motore. Il 4 cilindri contrapposto da 1000 cc Honda Goldwing rimane sempre lui. Capace di erogare 80 cv a 7.500 giri/min.
L’unica modifica fatta è stata donare nuovi carburatori più idonei all’impianto di scarico realizzato rigorosamente a mano.
La cura dei dettagli è quasi maniacale. Le manopole riprendono l’impugnatura della tipica spada giapponese, la Katana. La sella in pelle incorpora il sistema di accensione keyless; nel serbatoio invece è incastonata la strumentazione.
Per poter acquistare la Honda Gold Wing Kenzo bisogna tirar fuori 56.000 sterline. Un’opera d’arte per pochi appassionati.