Nella tappa del Trofeo Italiano Amatori al Mugello, il pilota della Classe 1000 Avanzata Nicola Sartori resta vittima di un incidente. E ci risiamo!
Altro incidente al Mugello per il Trofeo Italiano Amatori
La classe in questione è la 1000 Avanzata (esattamente come pochi mesi fa a Misano, quando se ne andò Fabrizio Giraudo). Altra costante: siamo sempre nel Trofeo Italiano Amatori. Stavolta al Mugello, dove i 250 km/h che si raggiungono a Misano possono diventare quasi 300. Le lente curve di Misano (eccetto il Curvone) diventano via via più scorrevoli, le velocità crescono e diventa più semplice seguire il pilota che abbiamo davanti.
Infatti, anche i tempi non sono malaccio: in testa alla classifica di categoria si gira 1:58′. Abbastanza per avere consapevolezza della velocità.
Domino
Insomma, si va lisci e abbastanza rapidi. Si percorre scorrevoli e già prima di vedere l’uscita i piloti aumentano l’apertura del gas. Sempre di più, sempre di più finché…ci si ricorda che l’highside è dietro l’angolo. Il nostro Nicola cade per evitare il pilota davanti a lui che ha un’incertezza. Non riuscirà a fare altrettanto il pilota dietro di lui.
Sempre la stessa solfa. La gara viene interrotta, arrivano i soccorritori con l’alacrità di chi sa ma per mestiere può solo agire. Le bandiere sventolano pigre come se a muoverle fosse solo il vento. Menti in su come a fare una domanda e teste che si scuotono come risposta.
Combattente in pista e fuori
Ci lascia Nicola Sartori, 52 anni residente a Cavarzere (VE), lavorava a Padova come maestro di arti marziali. Quell’indole combattiva che lo caratterizzava sia in pista che fuori, insomma.
Stavolta, combattente contro un regolamento assurdo, sul quale ricadono ormai le colpe di un tasso di mortalità pari, se non superiori al Tourist Trophy. Non mi stancherò mai di dirlo: se già prima mettere 35-40 amatori veloci (che Domenica sera devono tornare a casa e il Lunedì mattina vanno a lavorare) era rischioso, adesso che ci sono tutte queste morti ci sembra da criminali.
Ah, non dimentichiamolo: chiedendo cifre che, con qualche piccola scivolata, sfondano quota 50.000 euro. Vi auguriamo una sana riflessione.