Durante EICMA 2023, presso lo stand Caberg, abbiamo intervistato Kevin Manfredi. Pilota di MotoE, Endurance Superstock e CIV, ci da qualche dritta.
Kevin Manfredi EICMA 2023
Ciao Kevin. Che anno è stato per voi il 2023?
“Guarda, sicuramente non facile, ma ricco di novità. La MotoE si è rivelata una grande sorpresa. Potentissima e con un’accelerazione bruciante, è una moto molto divertente da guidare. E sa farsi rispettare su ogni tipo di pista.”
E’ quindi il momento di abbandonare i vecchi pregiudizi sull’elettrico?
“Direi di sì. Anche perché, rumore a parte, si guida molto simile alla Ducati Panigale V4.”
E per tornare in Italia, la Suzuki che guidi nel CIV sembra ora più lontana, ora più vicina, alle migliori. Cosa le manca davvero?
“Diciamo che la Suzuki GSX-R 1000 è stata abbandonata subito e poco sviluppata. Già nella versione di serie, ha un gran telaio ed un anteriore comunicativo. Ad esempio, nel T1 di Misano sono convinto che vada come le moto vincenti, se non meglio.”
Però…
“Però le manca molta trazione. In uscita di curva perde molti metri dalle rivali. Per questo, sembra lenta di motore, ma in realtà la potenza c’è. Ma se perdi all’inizio del rettilineo…”
E invece, tornando all’endotermico, come giudichi la tua stagione nell’Endurance?
“Non abbiamo raccolto quanto potuto. Qualche noia tecnica ed un po’ di sfortuna. La Yamaha R1 pagava molto in termini di potenza massima. Sul rettilineo del Paul Ricard (1800 mt, NDA), in scia facevo i 343 km/h, mentre da solo i 320.”
Sul rettilineo del Paul Ricard, in scia facevo i 343 km/h, mentre da solo i 320.
Addirittura?
“Davvero, quando i BMW mi superavano di scia, non riuscivo ad agganciarmi a loro. Dei momenti pensavo fosse guasta.”
E visto che ci siamo con l’Endurance: c’è qualche pista in cui Dorna non schiera i suoi piloti, ma nelle quali si dovrebbe correre?
“Proprio il Paul Ricard. Ha dei box ben più grandi che il Mugello ed è una pista davvero bella. Certo, con i mostri di oggi, dovrebbero spezzare il rettilineo con una chicane. Altrimenti…”