Il 4 Febbraio 2020, la corte disciplinare della Federmoto avrebbe dovuto prendere provvedimenti sul caso Iannone. Il 3 Novembre 2019, il pilota Aprilia è stato sottoposto ad un test anti-doping, evidenziando la presenza di Drostanolone: uno steroide androgeno anabolizzante, che l’articolo 7.9.1. del Codice Antidoping FIM proibisce. Andrea aveva diritto ad una controanalisi, che però ha confermato la presenza dello steroide. Dopo un processo che si sperava chiarisse le idee, non cambia nulla: la sospensione di Andrea Iannone continua.
Inizio di stagione in salita.
La sospensione di Andrea Iannone era inizialmente di 3 mesi, previa decisione della corte disciplinare. Quest’ultima è composta dai 3 giudici: Manuel Mariheiro, Frantisek Schulman e Sakari Vuorensola. La pena decorre dal 17 Dicembre 2019: ciò significa che il pilota Aprilia non potrà prender parte ai test di Sepang dal 7 al 9 Febbraio 2020. Tale preclusione danneggia la stagione del pilota abruzzese: nei test di Sepang si lavora per sviluppare al meglio la moto, perfezionando dettagli che, secondo regolamento, non potranno essere intaccati durante la stagione. Anche Aprilia risente di questo provvedimento. Perdere il contributo di un pilota che conosce il mezzo, complica il lavoro nel box. Di conseguenza, anche la stagione inizierà in salita. Sperando che si tratti solo delle prime gare.
La sospensione di Andrea Iannone.
Il payoff di Andrea è il seguente: cavarsela con una reprimenda o scontare una sospensione di 2 anni. Nel 1° caso, il provvedimento arricchirebbe il suo variopinto curriculm extra-sportivo.
Nel 2° caso, per Aprilia ed il suo pilota si aprirebbero gli scenari più disparati: la casa veneta è già pronta a tutelarsi, chiudendo la collaborazione con Iannone. Quest’ultimo, va per 31 anni: non pochi per uno sportivo. La sospensione di 2 anni lo riammetterebbe in pista a quasi 33 anni, con una parabola agonistica in calo. Quale casa sarebbe disposta ad investire su di lui? Quand’anche fosse, sarebbe una sella competitiva?
Tutte ipotesi che ci auguriamo rimangano tali. Nella realtà, la Corte Disciplinare Internazionale esprimerà la sua sentenza entro 45 giorni. Purtroppo la stagione viaggia veloce, ancor più di tutti quei missili che tra pochi giorni sfrecceranno ad oltre 300 km/h sul circuito di Sepang. Tutti tranne uno.