Legambiente Valceresio si scaglia violentemente contro le moto che percorrono i sentieri di montagna. A suo dire, un abitudine irrispettosa nei confronti della flora e della fauna.
No alle moto in montagna da Legambiente di Valceresio!
La pericolosa tendenza all’anarchia di molti enduristi, che nei fine settimana affollano i percorsi montuosi, suscita le ire di questi paesi nel varesotto.
Sergio Franzosi, Presidente di Legambiente Valceresio:
”Il transito di moto, quod e mezzi motorizzati causa danni al suolo montano. Ne consegue l’impraticabilità dei sentieri ed un aumento del rischio idrogeologico anche alla luce dei recenti frequenti fenomeni intensi che verrebbero aggravati. La fauna è disturbata dal rumore che è anche causa di pericolo e fastidio inaccettabile per i sempre più numerosi appassionati di trekking che percorrono con rispetto ed amore, a scopo sportivo e di diletto, i sentieri montani. La flora presente sui sentieri è spazzata via dal transito ripetuto dei mezzi motorizzati. Grave quindi il danno alla biodiversità ed al luogo. La sempre più apprezzata naturalità della montagna è in tal modo violentata per puro divertimento”.
E fin qui tutto giusto: l’anarchia non trova mai scusanti, soprattutto se reiterata.
Se non fosse che…
Per il presidente dell’associazione, anche le biciclette elettriche presentano una fonte di disturbo.
Sergio Franzosi, Presidente di Legambiente Valceresio:
Urge, in merito, anche una regolamentazione riguardo alle biciclette a pedalata assistita, da considerarsi al pari dei mezzi motorizzati. La montagna, come ogni zona naturale preziosa, va rispettata, amata e fruita lentamente e con moderazione e non considerata come un parco giochi da utilizzare ad uso ed abuso personale. Chiediamo pertanto il ripristino del divieto assoluto di transito nelle zone boscate e nei sentieri montani dei mezzi motorizzati di ogni genere. Se non autorizzati per attività agricole, di selvicoltura o di lavori necessari”.
Non troviamo giusto equiparare i motori elettrici a quelli endotermici. Ok le batterie, lo smaltimento e tutto il resto, ma in un percorso di pochissime ore non trova spazio questa obiezione. I rispettabili movimenti eco-ambientalisti non possono generalizzare.