Luca Marini è salito ieri per la 1° volta sulla Ducati Desmosedici del team Sky VR46 con la quale correrà in MotoGP nel 2021. Una rivoluzione rispetto alla più affabile Kalex con la quale ha corso in Moto2 fino a pochi mesi fa. Almeno da quanto riportato ai microfoni di Corsedimoto.
Questione di feeling
Questo è. Quando si passa dalla Moto2 alla MotoGP la più grande variabile non è il surplus di potenza, quanto le informazioni aggiuntive che un pilota deve accogliere. Ad esempio l’elettronica, quasi assente nella classe intermedia. Luca Marini ammette di aver ancora molto da scoprire sulla Ducati Desmosedici.
Luca Marini #10:
“All’inizio ho faticato a sentire la moto “mia” e pensare che non avevo neanche tutta la potenza a disposizione. Non mi ha scioccato la potenza, quanto l’efficacia dell’elettronica nel tenerla a bada: paradossalmente, quì puoi accelerare e frenare con più decisione rispetto alla Moto2. I dischi in carbonio sono eccezionali, ma devo abituarmi. Adesso dovrò lavorare molto sulla mia posizione in sella e ne vorrei una più alta. Non sono completamente disteso, soprattutto a centro curva. Ho avuto nel mio box i tecnici Ducati: spero si ripeta in futuro.”
Se le sue sensazioni andranno migliorando durante la stagione, con risultati significativi, siamo sicuri che si ripeterà eccome.