Ad EICMA 2022, abbiamo scambiato alcune parole con l’ex pilota e manager del team LCR Lucio Cecchinello. Nonostante le difficoltà, non accenna a fermarsi. Anzi, attende l’inizio del 2023.
Lucio Cecchinello ad EICMA 2022
Il buon Lucio non corre ormai dal 2003. Ciononostante, ha dato a molti piloti la possibilità di correre. Un nome fra tutti? Casey Stoner, che con Lucio ha corso in 125 (2003), 250 (2002 e 2005) e MotoGP (2006).
Ciao Lucio. Un proverbio recita “se non trovi l’uscita, disegna la porta”. Sei uno dei maggiori esponenti di questa massima.
“Si, ho iniziato come meccanico perché i miei genitori non volevano che corressi. Poi ho subito messo in piedi il mio team ed oggi…siamo ancora qui!”
Dove trovi la motivazione per tenere insieme tutti questi fattori, nonostante le difficoltà che sappiamo?
“E’ tutto merito di una parola chiamata ‘passione’. Senza di quella, non si ottengono risultati. La stagione appena conclusa è stata piuttosto complicata.”
“Se oggi siamo qui, è merito della passione”
Però la MotoE vi ha dato delle belle soddisfazioni.
“Certo, abbiamo Miquel Pons ed Eric Granado che ha lottato per il titolo sino all’ultima gara. La parentesi elettrica è stata molto divertente.”
Tornando all’endotermico, com’è stata la trattativa con Alex Rins?
“Non abbiamo faticato a trovare un accordo. Rins si è proposto a noi (rimasto senza sella per il 2023, NDA) e nel frattempo, Marquez ha firmato con il team Gresini. E’ un bel pilota e di recente ha vinto ben 2 gare.”
Andando indietro di una ventina d’anni, è vero che hai dovuto dare a Casey Stoner il tuo telefono?
“Si, era la fine del 2001. Stavo trattando con il padre Colin (Casey e i genitori vivevano in un camper nella villa di Alberto Puig a Barcellona, NDA). Quando chiesi un recapito telefonico, mi dissero di non avere un telefono. Così gli lasciai il mio.”