In questi giorni i media sono integralmente dominati dal tema Covid-19: la TV del dolore ne cavalca l’onda, pur bagnandosi talvolta di ridicolo; le statistiche si rincorrono su numeri più o meno contestualizzati; l’economia italiana, europea e mondiale rischia più di un contraccolpo. Tra i tanti settori colpiti, troviamo la MotoGP, il cui GP inaugurale è già stato cancellato ed il cui calendario subisce continui ritocchi. Una tesi diffusa sui social, vedrebbe l’8 volte Campione del Mondo Marc Marquez favorito dal proliferare del Coronavirus. Analizziamo, con umiltà e democrazia, gli argomenti a sostegno e a confutazione di questa tesi.
Marc Marquez favorito dal Coronavirus
In effetti, nei test invernali di Sepang e Losail, la Honda ed il suo miglior interprete (Marc Marquez, per l’appunto) non hanno brillato. Le cause sono di diversa natura: fisica, in quanto Marc ha subito una delicata operazione alla spalla; tecnica, poichè la Honda è apparsa ancora “grezza” ed ostica a tutti i piloti dell’ala dorata. Le difficoltà in pista si sono sommate alla discussa dichiarazione di Marquez: “Sono più preoccupato per lo sviluppo della moto che per la spalla.” Si è temuto il peggio per il destino del catalano e dell’azienda giapponese. La cancellazione del GP inaugurale del Qatar e l’aleatorio posticipo delle gare successive sembrerebbero provvidenziali per il campionato di un pilota in apparente difficoltà. Ad accreditare certe ipotesi, torna buono lo sfogo di Anthony West che accusava deliberatamente Dorna di favorire Marc Marquez sin dai tempi della Moto2. Figurarsi ora dopo altri 6 titoli mondiali…
Ne siamo proprio sicuri?
“Un indizio è un indizio; 2 indizi sono una coincidenza; 3 indizi fanno una prova.” diceva Agatha Christie. Ciò non significa che si possa dimostrare tutto. Il 2020 non sarebbe il primo anno che il Cabroncito inizia in uno stato fisico non ottimale (accadde anche nel 2014 che dominò in lungo e in largo). A fine test, Marquez ha lasciato il circuito di Losail con qualche decimo di distacco dai suoi avversari e molte informazioni da elaborare per il futuro. Honda è un azienda di prim’ordine e lavorerà alacremente per dare a Marc ciò che vuole (anche in virtù di una collaborazione che durerà fino al 2024). Inoltre, Marquez è un guerriero e, come ciascuno dei suoi avversari, preferirebbe iniziare la stagione e sciogliere i suoi dubbi, che stare a casa.
Supercompensazione
Il circuito di Losail è complessivamente fertile per Marc: dal suo arrivo in MotoGP nel 2013, è sempre entrato nella Top5. Per giunta, nell’economia iridata Marquez trarrebbe maggior profitto dal disputare un GP sottotono e recuperare terreno mano a mano, anzichè procrastinare l’inizio della stagione, correre meno gare ed avere molti meno Jolly a disposizione. Infine, se il GP del Qatar è sfumato, nulla è certo circa il GP delle Americhe, fissato per il 5 Aprile: le direttive americane circa gli arrivi dall’Europa sono estremamente stringenti ed il GP potrebbe saltare. Nel tal caso, Marc rinuncerebbe ad un successo sicuro, dopo 6 vittorie consecutive sul circuito di Austin. Di questo si avvantaggerebbe non una parte ma la totalità dei suoi rivali.
Quale conclusione per quest’analisi? Crediamo che tali illazioni sia stata fatta in buona fede e non in virtù di chissà quali sentimenti. Le attribuiamo ad un diffuso sentimento di sfiducia verso l’informazione, votata a favorire fantomatici “poteri forti”, non meglio identificati. Per quest’anno, ci accontenteremo con qualche gara passata: per fortuna, gli spunti non mancano.