Honda ha ufficialmente comunicato il rientro di Marc Marquez: il prossimo fine settimana disputerà il GP di Aragon. Scelta saggia o prematura?
Il rientro ad Aragon di Marc Marquez
Scelta conveniente per HRC, sicuramente. La casa di Tokyo ha bisogno di Marc Marquez come una pianta di acqua e sali minerali. In Honda non si cava un ragno dal buco e, nonostante Marc non corra da quasi 4 mesi ed abbia saltato ben 6 GP, è ancora il pilota che meglio la rappresenta. 15° in classifica con soli 60 punti non fanno gola a nessuno, ma ai suoi compagni di marca, sì.
Chiaramente, anche se nessuno lo dice, è prima di tutto un tentativo. Qualora nelle 4 sessioni di FP Marc realizzasse di non avere le energie ed il controllo necessario per affrontare una gara, alzerebbe bandiera bianca (come fece nel GP d’Andalusia 2020). Lo abbiamo visto sgattaiolare nei giorni scorsi in sella alla Honda CBR600. Staccate di traverso, derapate in uscita di curva: alla base di tutto c’è tanta voglia di tornare a lottare per le posizioni che contano.
Rendimento e rischio
Purtroppo, questa gara è una scelta obbligata: Marc ha dichiarato di tornare a patto di essere in grado di guidare una MotoGP. Il limitato numero di test a disposizione lo obbliga a gareggiare per poter guidare la sua Honda RC213V. Gareggiare, con tutti i rischi del caso. Visto poi che non esistono gare in cui si partecipi “tanto per…”. Men che mai per un 8 volte Campione del Mondo.
Insomma, gli appassionati di tutto il mondo fremono al pensiero di rivederlo finalmente in pista. Gli avversari che hanno battagliato con lui in passato sanno bene che con la Honda n°93 in circolazione, c’è poco da scherzare. Lui per primo sa che Aragon è un tracciato complesso ed articolato. Noi sappiamo a priori che sarà una bella gara.