Mentre suo fratello Alex sembra sbocciare in Ducati come un fior di primavera, Marc Marquez sembra alle prese con una Honda difficile da guidare ed impossibile mettere a punto: dopo i test di Portimao, quale 2023 lo aspetta?
Marc Marquez chiude dietro i test di Portimao 2023
Vero che i suoi compagni di marca sono stati veloci più o meno come lui: il suo team mate Joan Mir è stato più rapido di 16 millesimi di secondo e Alex Rins si è posizionato dopo di lui. Con un 13°, un 14° e un 15° posto, le prestazioni appaiono omogenee ma complessivamente deludenti. Un pedissequo inciampare nei problemi di sempre che un Marquez del 2019 avrebbe in qualche maniera affrontato, mentre un Marquez del 2023 sta faticando a sciogliergli.
Sapete, con un fisico non in piena forma e vedendo più un insieme di tentativi che non uno sviluppo ragionato, è facile perdere motivazione. Soprattutto vedendo la Ducati che va via liscia, senza martoriare i piloti.
A questo punto che si fa?
Parafrasando una celebre espressione usata da Cicerone nelle Catilinarie, diremmo: “Fino a che punto Honda, abuserai della pazienza di Marquez?”. Vero che se in quella griglia c’è un pilota capace di totale abnegazione, quello è proprio il Campione di Cervera. Vero che se c’è una cosa che accomuna 2 piloti così diversi come Marquez e Stoner, è proprio la capacità di adattamento, ma a tutto c’è un limite. In quel tutto, includiamo anche le cadute.
Dubitiamo parimenti che Honda stia oziando ma, si sa, l’ansia da prestazione può giocare brutti scherzi a qualsiasi casa. Fosse anche la più importante del settore. Ancora una volta, toccherà a Marc tracciare una direzione e dovrà tenere unito il gruppo. Se in pista, è bene chiudere il gas, nel reparto corse si deve andare sempre “in 6° piena”.