L’aneddoto di oggi riguarda Marcellino Lucchi nella gara della Classe 250 al Mugello nel 1998. Quell’anno, la duemmezzo si chiamava Aprilia.
Il 4° uomo
Beffata dal suo ex pupillo Max Biaggi nel 1997, nel 1998 Aprilia schiera in campo uno squadrone da paura. Lo stoico Loris Capirossi; il certosino Tetsuya Harada; il rookie ribelle e Campione del Mondo 125 1997 Valentino Rossi. Sotto la direzione di 3 capo-tecnici invidiabili: Mauro Noccioli, Giovanni Sandi e Rossano Brazzi. Con una RSW250, Aprilia non vuole solo vincere, ma anche spazzare via dal suo cammino ogni traccia di concorrenza.
Per farlo si avvale del più veloce operatore ecologico d’Italia: Marcellino Lucchi, da Cesena. Quest’ultimo, alla sua mansione urbanistica, affianca il ruolo di pilota dal 1982. Dal 1986, è collaudatore Aprilia. Ah già: classe 1957, nel 1998 ha già 41 anni.
Poker toscano
Al Mugello, il presidente Aprilia Ivano Beggio rafforza il suo dictat: bisogna assolutamente riempire il podio. Per sicurezza, coinvolge anche Marcellino Lucchi. L’Aprilia RSW250 è un missile: basti pensare che tra la pole position di Tetsuya Harada e quella di Mick Doohan nella Classe 500 balla appena 1.4″ (nella Classe Regina sarebbe partito 12°).
Non sarà però il giapponese a vincere la gara del Mugello 1998, bensì lo stesso Marcellino Lucchi. Il “chierichetto” 41enne, per giunta collaudatore. Aprilia ne aveva capito l’importanza 20 anni prima di tutti. Alle sue spalle, il rookie Valentino Rossi agguanta la piazza d’onore.

Un risultato esaltante, dal momento che festeggerà l’episodio salendo sul podio in T-Shirt, costume da bagno e ciabatte. 3° Tetsuya Harada a completare il podio e 4° Loris Capirossi che porterà a casa punti importanti ai fini del campionati.
Mentre il vincitore della 250 più combattuta di sempre festeggerà in maniera ben più monastica. Imboccherà il Passo del Muraglione e dalla valle toscana tornerà nelle colline romagnole in cui lo attende un lavoro ordinario. Sicuramente, ben più sicuro dello staccare alla San Donato a 270 km/h.