Marco Melandri ha appena provato sul tracciato di Valencia una Energica MotoE. Un test spensierato, scevro di riferimenti da battere o tempi da “dover conseguire”; un’esperienza Spin-Off dai mezzi e dalle competizioni alle quali è abituato. O c’è dell’altro?
Il pilota Marco Melandri
Marco Melandri ha vissuto la stragrande maggioranza dei suoi 37 anni nei motori e per i motori. Dall’inizio nelle minimoto con la supervisione del padre (l’ex pilota Dino), all’ingresso nel Motomondiale nella classe 125 nel 1997. Talento e velocità da Campione in pista, atteggiamento pittoresco e scanzonato fuori: Marco Melandri è la giovane promessa; l’erede naturale degli enfant prodige Capirossi e Rossi; una permanenza triennale nella 250, rigorosamente Aprilia sotto la gestione manageriale di Loris Reggiani e tecnica di Gigi Dall’Igna. 1 titolo mondiale nel 2002 e poi subito in MotoGP. Tra 2003 e 2004, un biennio in Yamaha con poche soddisfazioni e numerose cadute. Il 2005 è però un anno propizio per il giovane pilota ravennate: inizia una proficua collaborazione con il team Honda Gresini, che lo porterà a vincere la sua 1° gara nella Classe Regina ad Instanbul. Tra vittorie ed infortuni, il 2006 gli darà sensazioni contrastanti.
I primi cambiamenti
A questo punto si posano su di lui gli occhi di Borgo Panigale: con un Capirossi ormai 33enne ed un Valentino legato a doppio filo a Borgo Panigale, chi meglio di Marco Melandri per un binomio tutto italiano? Ma l’esperienza in Ducati sarà nefasta per il ravennate. Altre 2 stagioni incolori tra Honda Gresini e la privatissima Kawasaki Hayate, sino alla decisione di approdare in WorldSBK nel 2011, che al tempo argomentava così:
“Non vedo la Superbike come una retrocessione. Vado a lottare per la vittoria: quì (in MotoGP) non ne ho la possibilità.”
Sulle derivate di serie andrà fortissimo da subito; dal 2011 al 2019 spazierà tra Yamaha, Bmw, Aprilia (che gli imporrà un avvilente ritorno in MotoGP per 6 gare nel 2015), Ducati e Yamaha. Non riuscirà a vincere un titolo Mondiale ma si confermerà un pilota veloce, nonchè un sensibile collaudatore.
A Valencia sulla MotoE
Nei mesi scorsi, Marco Melandri, ormai 37enne ha annunciato il suo ritiro. Oggi lo troviamo eccezionalmente in sella alla Energica MotoE sul tracciato di Valencia. Macho commenta così l’insolita esperienza:
“E’ totalmente diversa da qualsiasi moto abbia mai guidato prima: non devi far altro che accelerare e frenare. Pesa molto più di una moto “a scoppio” ma non si accusa granchè. Anche l’erogazione è lineare, nonostante la elevata coppia motrice. Va detto che ero ancora lontano dal limite. – stemperà però gli animi su un futuro “in elettrico” – E’ stato un semplice test, nulla di più. Non so ancora cosa farò in futuro. Certo, sarebbe l’ennesima sfida avvincente della mia vita.”
Come scriveva Mogol (e cantava Lucio Battisti): “Scusi, lei mi ama o no? Non lo so, però ci sto!”