In un video registrato per La Gazzetta dello Sport, Marco Melandri analizza le moto migliori e peggiori della sua lunga carriera. Dopotutto, quest’ultima contempla un’esperienza polivalente tra le varie classi del Motomondiale ed in WorldSBK.
100 per 100
In ordine cronologico troviamo le migliori prima di tutte. Nel 2000, Aprilia scommette su di lui in 250 dopo la partenza di Valentino Rossi verso la MotoGP. La RSW è una moto suprema: 100 cv per 100 kg e Marco la ricorda con affetto.

Marco Melandri #33:
“La 250 2t era una categoria fantastica. Le moto erano leggere e, pur non essendo troppo potenti, i motori avevano un erogazione brusca e nervosa. Controllarli e sfruttarli dava gusto, anche perché non c’era elettronica.”
In MotoGP, dopo un biennio in Yamaha, Macho sale nel 2005 sulla Honda RC211V nel team dell’amico Fausto Gresini. Un eccezionale equilibrio tecnico.

Marco Melandri #33:
“Era una moto molto gestibile. Il motore aveva una grande potenza e l’elettronica era ben calibrata: potevi accelerare in modo efficace e fare belle derapate in uscita di curva. Forse la miglior moto che abbia mai guidato.”
Rosso sangue
Il passaggio dal famigliare team Gresini a quello Factory di Ducati nel 2008 (con un pre-contratto firmato a fine 2006) è traumatico. La Desmosedici GP8 è una moto selvaggia, in netta antitesi con lo stile di guida di Marco.

Marco Melandri #33:
“Non posso definirla la peggiore moto, ma sicuramente era molto difficile da interpretare. Infatti, solo Casey Stoner è riuscito a portarla al limite. Aveva un gran motore ma non mi ci sono trovato bene.”
Nel 2011 l’arrivo in WorldSBK sulla Yamaha R1 del team Sterilgarda. Anch’esso un mezzo di difficile intepretazione con l’allora inusuale fasatura a scoppi irregolari ed un interasse raccolto.

Marco Melandri #33:
“Era una moto piuttosto rigida ed imponeva una guida più fisica per andarci forte. Io che ho una guida più rotonda e tecnica ho fatto fatica. Ciononostante era un mezzo molto competitivo. (infatti ci ottenne 4 vittorie e 15 podi complessivi).”
Analizzare quindi le moto di Marco Melandri ci fa quindi capire quanto conti, oltre alla competitività assoluta, anche il feeling che ciascun pilota imposta col proprio mezzo. Stoner e Spies hanno vinto rispettivamente con la Ducati Desmosedici e la Yamaha R1? Anche Melandri ha ottenuto un podio sulla Kawasaki Hayate nel 2009.
