Mercoledì 1 Marzo abbiamo intervistato Maurizio Bottalico: un uomo che in 42 anni di vita ha corso ovunque e con qualsiasi tipo di mezzo. QUI il video dell’intervista completa.
Un uomo di nome Bottalico Maurizio
Napoletano DOC, Maurizio è di quei piloti che salgono in sella e portano al limite qualsiasi tipo di mezzo. Grande capacità di adattamento, frutto di un allenamento costante.

Maurizio Bottalico #40:
“Come tutti, ho iniziato ad andare in moto su strada, prendendomi tanti rischi. Mio padre mi portò in pista per vedere come me la cavavo. Ed eccomi qui. Nel 1998 ho partecipato al Mondiale 125 come wildcard.”
E proprio quella ottavo di litro sembra essergli rimasta nel cuore. A suo dire, la moto più divertente che abbia mai guidato.
Maurizio Bottalico #40:
“Erano moto con le quali non potevi fare errori. Leggerissime, avevano un’erogazione appuntita. Specialmente con l’Aprilia che aveva il motore a disco rotante, non potevi parzializzare il gas. Era tutto ‘on-off’. Ovviamente dovevi essere precisissimo anche nelle traiettorie, perché ogni sbavatura la pagavi cara”.
Ludendo docere
Questo suo “non potersi permettere errori” ha portato Maurizio a studiare costantemente ogni minima azione in sella. Trasferendo quanto appreso ai suoi futuri allievi.
Maurizio Bottalico #40:
“Ogni volta che salgo in sella, cerco di migliorare qualcosa, studiando tutto ciò che faccio. Per molti sono stato anche un insegnante, con la mia BRS (Bottalico Riding School). Molti miei allievi sono andati avanti nel tempo e con molti di loro ho ancora ottimi rapporti. Ogni tanto mi scrivono per chiedermi consigli.”
Ma ciò che più colpisce di Bottalix è la capacità di divertirsi in sella ad ogni tipo di mezzo. Come non ricordare quando fece il giro della pista di Limatola con il suo vecchio Fiat Ducato…mettendo il ginocchio a terra. O quando piegò fino a toccare terra con il casco.

Maurizio Bottalico #40:
“Una volta sono entrato dentro anche con una vecchia Yamaha TT con gomme stradali. Un mio allievo mi aveva sfidato nel mettere il ginocchio a terra anche con quella. Ci sono riuscito e nel bauletto aveva anche la spesa.”
Rinascita
Dopo tanti anni tra 600 e 1000, compresa anche la partecipazione all’Europeo STK1000, Maurizio si prende una pausa dalla velocità spostandosi sul Supermotard. In quella categoria ha anche battuto un certo Max Biaggi.

Maurizio Bottalico #40:
“Mi sono molto divertito sul motard. Una scuola totalmente differente dalla velocità, ma sono riuscito ad andar forte anche lì. Sulle piste come il Sagittario di Latina o a Viterbo, mi sono tolto belle soddisfazioni.”
Il sottoscritto si ricorda di una gara al Sagittario di Latina per il SIC Day 2018 tra lui, Leonardo Taccini e Michel Fabrizio. Nessuno voleva mollare.
Mountain road
Le road races sono state un elisir di lunga vita per Maurizio. Oltre ad avergli restituito un paddock giocoso e affabile, il CIVS gli ha donato anche ben 4 titoli di Campione Europeo e 5 di Campione Italiano.

Maurizio Bottalico #40:
“E’ incredibile, se pensiamo che li ho ottenuti in sella ad una Yamaha R6 del 2006. Il punto è che nelle road races conta ancora meno la preparazione del mezzo e molto più la precisione nelle linee. Spesso, mi faccio il giro del tracciato con il mio Honda SH300, registrando video e appunti con lo smartphone.”
E chiaramente, per chiunque corra nelle road races, non c’è che un punto d’arrivo.
Maurizio Bottalico #40:
“Già nel 2016 avrei voluto partecipare al Tourist Trophy sull’Isola di Man. Una gara estremamente pericolosa ma adrenalinica come nessun’altra. Un giro dura 60 km ed è praticamente impossibile impararne a memoria ogni caratteristica. Ma quando fai quei pezzi velocissimi, piegando in 6° piena…”
Rito
Insomma: scooter, 125, 600, 1000, CIV, STK1000, SBK, Supermoto e Road Races. Tra tutti questi contesti, quale curva piace di più al buon Maurizio?
Maurizio Bottalico #40:
“Senza dubbio, le Arrabbiate del Mugello. Quegli scollini ciechi mi tolgono il fiato e sono divertenti con qualsiasi moto.”
Un nostro amico comune lo soprannominò a suo tempo “il distruttore di autostima”. Da quì, il titolo.
Maurizio Bottalico #40:
“Certo, Stefano Grossi. Con lui mi sono giocato qualche gara nel TORM con le Ohvale 110. Se organizzate qualche gara, vengo volentieri”.
Che dite: lo chiamiamo?