Rossi in SBK? Per Biaggi il pesarese potrebbe valutare un ipotetico passaggio nelle derivate di serie finita la sua carriera in MotoGP.
Max Biaggi e Valentino Rossi: 2 Campioni del Mondo dal talento cristallino, 2 massimi interpreti del Motociclismo, eppure, 2 biografie del tutto differenti. Max Biaggi, Classe 1971, romano, appassionato di Calcio (tutt’ora tifoso della A.S Roma) si avvicina per caso al Motociclismo, rimanendone affascinato. Nei primi anni ’90, nel segno dell’enfant prodige Loris Capirossi, Max si fa strada: vittoria della classe Sport Production 125 nel 1990, dominio del Campionato Europeo 250 nel 1991, quindi approdo nel mondiale l’anno successivo. Dal 1994 al 1997, Max Biaggi (soprannominato Corsaro) vince 4 Titoli Mondiali nella Classe 250. Quì la sua storia incrocia quella di Valentino Rossi: Classe 1979, pesarese, figlio d’arte dell’ex Pilota di motomondiale, Graziano Rossi. Anche per lui, qualche successo nazionale, europeo ed arrivo nel mondiale nel 1996.
C’eravamo tanto odiati
Mentre Biaggi vince in 250, Rossi domina la Classe 125 e tra i due nasce una rivalità aspra, che si espande anche oltre il Motociclismo. Negli anni successivi, Biaggi sfiorerà all’esordio un titolo Mondiale nella Classe 500 ma al suo progressivo “ridimensionamento”, si contrappone l’ascesa inesorabile di Rossi. Dal 2000 correranno fianco a fianco. La stagione del 2001, l’ultima in sella alle cattive 500 2t (sostituite in favore delle MotoGP 990 4t), vede la Classe Regina monopolizzata dal confronto Rossi-Biaggi. Stile di guida pulito e carattere introverso per il romano; un’approccio più aggressivo ed un imprinting più spensierato, per il pesarese. Numerosi duelli in pista; qualche scontro verbale e “non”, (la leggenda narra di una rissa sul podio del Circuito Montmelo in Catalogna) fino alla forzosa riappacificazione ad Assen.
Dal 2001 al 2005 Rossi dominerà la MotoGP, vincedo 5 titoli Mondiali consecutivi; Biaggi non riuscirà ad impensierirlo e, in mancanza di una sella competitiva, rimarrà a piedi a Valencia 2005. Gli anni successivi, Valentino vincerà altri 2 titoli Mondiali in MotoGP (nel 2008 e 2009), ed anche Max, in SBK dal 2007, vincerà nelle derivate di serie altri 2 Mondiali (nel 2010 e nel 2012, a 41 anni compiuti). Non mancheranno le frecciatine a distanza tra loro.
Rossi in SBK?
Ad oggi, Valentino Rossi ha 40 anni (41, tra pochi mesi) e nonostante sia ancora entusiasta di correre, i suoi risultati non sono più quelli di un tempo. I suoi rivali sono tutti più giovani e molti si chiedono se non sia più produttivo per il Dottore passare alle derivate di serie. Dopo 9 titoli Mondiali tra 125, 250, 500 e MotoGP 990 ed 800 cc, vincerne uno in SBK non farebbe che accrescere il suo Palmeres (rispondendo a quelli che irrispettosamente lo apostrofano come “bollito/sopravvalutato”). Persino il suo ex-rivale Max Biaggi, ritirato dalle corse a fine 2012, benedirebbe tale cambio d’aria:
“Rossi in SBK? Perchè no. Il WorldSBK è un ambiente migliore. Lui ha ancora molto entusiasmo e voglia di competere. Qualora queste caratteristiche venissero meno, sarà il momento per lui di dedicarsi ad altro.”
Rossi, dalla sua, ha sempre declinato le offerte dalle derivate di serie, ritenendole “di Serie B”: certamente il WSBK non gode di altrettanta notorietà che il Motomondiale e le case che vincono in un campionato, non profondono altrettanto impegno nell’altro.
Ciò che ha reso vincente il talento di Rossi è stata la costruzione di certezze attorno a lui (team, amicizie e collaudi) e l’abbandonare i propri comfort, per tentare sentieri inesplorati (come nel 2004 lasciando la Honda per la Yamaha). E per un vincente è più motivante lottare comunque per risultati di rilievo, che riempire una griglia, indipendentemente dalla classe di riferimento. Infine, le SBK non sono poi così più lente delle MotoGP…