Le numerose vittorie di Michele Pirro al CIV sembrano spiacere agli appassionati, che in lui vedono l’omicida del Campionato. Ma che colpa ne ha il buon Michele?
Michele Pirro ancora Re del CIV
3 vittorie in 4 gare ed il CIV SBK 2022 sembra assumere i colori del variegato percorso che dalla Calvenzano (BG) del Team Barni porta alla San Giovanni Rotondo (FG) di Michele. Ovviamente passando per Borgo Panigale (BO) dove ha sede Ducati. Pirro è velocissimo in sella alla Panigale V4R; la sua guida è di una fluidità imbarazzante e la sua lettura di gara, spietata. Ci sarebbe solo da imparare da certi atleti. Eppure ad alcuni questo spettacolo non piace.
Monografia
Molti imputano al talento del collaudatore-pilota il “reato” di uccidere il campionato e, con esso, le speranze di chi vi prende parte. Peraltro, sborsando cifre importanti. Secondo i detrattori, ad un pilota che in MotoGP arriva a punti, pur correndovi come wildcard quando capita, un campionato nazionale va stretto. E questo non giova neppure al campionato stesso, il cui numero di iscritti calerebbe ulteriormente. Perché iscriversi ad un campionato che sai già di non poter vincere?
Manuale
Per ricavare da esso una motivazione ulteriore. Oltre di qualsiasi prosopopea, tutti i piloti forti lavorano molto su loro stessi. Studiano ogni centimetro della pista; monitorano l’evoluzione di qualsiasi parametro; nel frattempo, rischiano ad ogni curva. Se poi, come nel caso di Pirro, sono assistiti da un team di livello qual è Barni Racing, allora vincere può diventare un’abitudine. Anche se nel 2016 un certo Matteo Baiocco si è affermato sul suolo di Pirro. Anche se nel 2020 Lorenzo Savadori e l’Aprilia hanno vinto il CIV SBK in carrozza.
E siamo pertanto sicuri che, laddove ci fossero vincitori diversi ad ogni gara, molti si lamenterebbero di “instabilità agonistica”, che falserebbe i valori in campo. Cosa fare quindi? Per ora, godiamoci questo spettacolo di pilota e i suoi degni avversari.