Tra pochi giorni avrà inizio il Mondiale SBK 2020, in quel di Phillip Island, Australia. I recenti test hanno distribuito validi indizi sui candidati alla vittoria e ne uscirebbe fuori un Campionato interessante.
C’era una volta la Superbike
Il Campionato Mondiale Superbike nasce nel 1988. Le sue gare si disputano su mezzi derivati dalla produzione di serie, opportunamente preparati per correre in pista. Questo Campionato non vuol essere un competitor del Motomondiale, che invece impiega e sviluppa senza sosta dei prototipi. La SBK nasce con l’intento di avvicinare il motociclista stradale o il pilota amatoriale ai suoi idoli, incentivando le vendite. Un pregio di questo campionato erano i costi relativamente contenuti, accessibili anche a team privati. Non era infrequente che, in gare “particolari” (sul bagnato, ad esempio), molti privati facessero la gara della vita.
Nonostante alcuni commenti denigratori, la ricetta della SBK piaceva così. Poi, nel 2013 Dorna ha preso in carico la gestione delle derivate di serie, coprendola di un professionismo che non le si addice. Come accade in MotoGP, anche quì iniziano a vincere solo quelle 2 moto e quei 3 o 4 piloti. Il dominio di Jonathan Rea, che dura da ormai 5 anni, accentua questa percezione. Ma forse il 2020 potrebbe essere l’anno buono.
Mondiale SBK 2020. Perchè potrebbe essere l’anno buono?
Nei test pre-season 2020, le Yamaha R1 si sono dimostrate toniche e a loro agio, soprattutto su piste scorrevoli come Phillip Island, Jerez e Portimao. Il team ufficiale Pata ha ingaggiato il turco Toprak Razgatlioglu, che già nel 2019 è stato velocissimo e spettacolare sulla Kawasaki ZX10RR privata. Con l’appoggio di un team ufficiale, potrà disputare belle gare. Kawasaki affianca al cannibale Rea, Alex Lowes: un polso interessante, concreto, che viene da Yamaha e sa come neutralizzarne i punti di forza.
Honda ha sfornato la nuova CBR1000RR, con la quale sembra trovarsi in sintonia Leon Haslam; decisamente peggio sta facendo Alvaro Bautista. BMW sembra aver migliorato la sua S1000RR, fino a renderla una candidata alla vittoria nelle “gare particolari”. Infine, ricordiamo che Ducati schiererà il Scott Redding: proveniente dalla MotoGP, nel 2019 ha corso e vinto al primo colpo nel BSB. La sua guida aggressiva e la sua esuberanza caratteriale stridono piacevolmente con la precisione e la riservatezza di Jonathan Rea.
…E perchè no?
Premesso tutto questo, ci si aspetta una stagione incandescente. Perchè, invece, tutto potrebbe rimanere com’è? Jonathan Rea è un solido dominatore, la Kawasaki ZX10RR è il prolungamento del suo corpo e difficilmente la casa di Akashi stravolgerebbe un equilibrio tanto vincente. Yamaha, oltre alla velocità pura (fuori da ogni dubbio), dovrà trovare ciò che negli ultimi anni le è sempre mancato: la continuità. Honda porta in pista un progetto nuovo, con tutte le incognite del caso. Ducati, sperando di cancellare l’incompiuta del 2019, porta in pista Scott Redding e gli affianca l’eterno Chaz Davies (non ancora assuefatto alla Panigale V4)…riuscirà a gestirli?
Mancano meno di 2 giorni all’inizio del Campionato SBK 2020: dovrete mettere la sveglia alle 5:00 e bombardarvi di caffeina, ma ne varrà la pena.