In provincia di Vicenza, un 70enne applica un motore a scoppio su un monopattino elettrico. Obiettivo? Renderlo più veloce. Anche più rischioso, certo, ma questo è un altro conto.
Motore a scoppio su un monopattino elettrico
E’ successo tutto a Montecchio Maggiore, nel vicentino. Forte della nota virilità che contraddistingue la cultura veneta, il 70enne era in cerca di emozioni, brivido, velocità. E con un mezzo leggero quanto la custodia dei suoi occhiali, si fa presto.
Il motore in questione è un monocilindrico 2 tempi da 62 cc, simili a quelli che si utilizzano sui Go-Kart (e si montavano sugli Zip 50 per un po’ di brio in più). Su un mezzo che pesa circa 20 kg (o 15, se si tratta di un mezzo realizzato in alluminio), il rapporto peso-potenza è simile a quello di un’Aprilia RS 660.
Suspicione
Insospettiti da un monopattino elettrico stranamente veloce (la legge prevede un limite di 25 km/h), due agenti hanno fermato il veicolo. Vedendo l’età del guidatore sono rimasti sbalorditi e forse, in cuor loro, cotanta passione per la velocità li avrà fatti commuovere. Ma appena asciugate le lacrime hanno dovuto multare l’uomo e confiscargli il mezzo.
Dopotutto, se il tetto dei 25 km/h è effettivamente basso, pensiamo che velocità già solamente doppie inizino a diventare pericolose. Soprattutto se sviluppate da rotelle buone (forse) per tagliare la pizza.
Incorreggibili
Non c’è niente da fare: i motociclisti (o gli amanti dei motori, più in generale) sono così: fantasiosi, incontentabili, “accrocconi” e fedeli ai nostri valori. E siamo ragionevolmente convinti che quell’uomo sia in cuor suo persuaso di non aver fatto nulla di nocivo o pericoloso, se non per se stesso.
Si è solamente ricordato di esistere e mediante il canale che più gli è caro: quello di un motore che gira, anche solo al minimo.