In questo periodo di convivenza tra la moto endotermica e quella elettrica ci si chiede se il caro vecchio motore a scoppio sia più divertente. Voi cosa ne dite?
“La moto elettrica non è affatto divertente!”
Non ce ne vogliano i sostenitori di questa tesi, ma chi lo afferma non deve mai averne guidata una. Tralasciando gli oggettivi pro (accelerazione e ripresa) e contro (prezzo ed autonomia), per giudicare un mezzo bisogna guidarlo. Poche storie.
Le schede tecniche raccontano giustamente dei dati. Ma, comprensibilmente, non hanno potere sulle emozioni. Altrimenti non si spiega come una semplice Vespa 125 degli anni ’60 possa dare ad alcuni più piacere di una tourer da 25.000 euro super-accessoriata.
Ma avete ragione: siamo ancora nel campo delle percezioni soggettive.
Canta che ti passa
Certo che i motociclisti amanti del rombo grintoso rimangono delusi da qualsiasi moto elettrica. Il suo sibilo più da fotocopiatrice è per molti un contraccettivo naturale. E capiamo che per molti di essi sia una rivoluzione copernicana avere un mezzo elettrico che faccia uno 0-100 in 3″ in silenzio, dopo aver cercato il rumore sin dal 50ino elaborato: un mezzo che faceva i 100 km/h effettivi solo giù dal K2.

L’assenza di un cambio manuale con leva della frizione e pedale del cambio rende la guida decisamente più monotona. Di più, in situazioni critiche, il guidatore sente di avere meno controllo. O no?
Se lo dicono loro…
Dubbio facilmente sciolto: il notevole freno motore consente comunque un controllo ottimale del peso (a livello dinamico aiuta molto). La mancanza del cambio si può vedere anche come un pensiero in meno: in qualsiasi momento si apra il gas, c’è sempre coppia da vendere, senza aspettare il punto di coppia, la fasatura variabile delle valvole, l’intervento dei controlli, il Flixbus etc.
E, purismo per purismo, curve e traiettorie si possono fare allegramente anche con un mezzo elettrico. Come sappiamo per definizione, la linea da seguire in curva è l’unico elemento che non dipende da niente.

Infine, tale discorso non si attenua, anzi si enfatizza, in pista. Diversi anni fa è nata la MotoE, capace di assicurare altrettanto spettacolo che le classi con motore a scoppio, se non di più. Quindi, sebbene lungi dal monopolio commerciale, le moto elettriche sono ormai parte di noi. Come diceva Mahatma Gandhi:
“La vita non è aspettare che finisca la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia”