Il progettista canadese Anton Brosseau immagina Moto Sapien: un mezzo dotato di intelligenza artificiale al fine di ottimizzarne il rendimento e la sicurezza. Vediamo come.
Moto Sapien: a scuola da KTM
Nel paesino austriaco di Niederalm sorge KISKA: l’accademia di design a cui fa capo anche KTM. Anton Brosseau si è formato proprio lì ed intende trasferire la visione d’insieme della casa austriaca nel suo progetto. Una moto con intelligenza artificiale capace, non tanto di condursi da se (la guida autonoma è già realtà) quanto di lavorare insieme al pilota. I suoi muscoli e nervi sono collegati al telaio della moto. Questo significa ridurre notevolmente i “tempi morti” tra volontà ed atto.
Anton Brosseau, designer di Moto Sapien:
“L’elaborazione delle informazioni ci rallenta. Tutto avviene mediante i nostri recettori. Con questo nuovo modello di moto, non ci saranno che pochi millisecondi tra il processo delle informazioni ed i movimenti. Ma vi immaginate di poter ‘sentire’ la superficie della gomma con le dita?”
Sinceramente, per noi è ancora fantascienza, ma il progettista ha risposte anche in merito di attese e tempistiche.
Numeri e sospiri
Una data verosimile per la realizzazione di questo capolavoro potrebbe essere il 2050. I tempi di far accettare al consumatore medio e alla giustizia una simile rivoluzione sono molto dilatati. Allo stato attuale, Sapien eroga la notevole potenza massima di 136 cv. Ma ancor più impressionante il dato inerente l’autonomia: ben 450 km. Tanto per intenderci: la stessa distanza fra Roma e Modena. Oppure, un Milano-La Spezia, andata e ritorno.
Sarà veramente interessante scoprire quanto tempo si “spreca” nel mettere in atto la propria volontà quando si guida una moto. E non si pensi solo a curve e cambi di direzione, ma anche alle frenate per preservare la propria sicurezza. Resta da farlo capire ai più luddisti