Come vediamo, il calendario del Motomondiale si aggiorna di settimana in settimana. Gli sviluppi relativi alla diffusione del Coronavirus non sono uniformi, ma al tempo stesso presentano rischi in tutto il mondo. Presto un comunicato stampa annuncerà la cancellazione della gara del Sachsenring in Germania e si ipotizza un ritorno in pista per Agosto. Non c’è nulla di certo al momento e Dorna si prepara ad un provvedimento in extremis: far correre la MotoGP 2020 a porte chiuse.
MotoGP 2020 a porte chiuse
Correre la MotoGP 2020 a porte chiuse sarebbe l’unico modo per rivitalizzare una branca del Motorsport in forte crisi. Proprio per questo, Mike Trimby (da parte di IRTA) ha richiesto a ciascun team di elencare il personale necessario per poter svolgere una gara. La lista si compone di elementi indispensabili: nessun addetto stampa e media; nessuno sponsor; niente di inerente alle Hospitality o le pubbliche relazioni. Un organigramma ridotto all’osso per poter disputare circa la metà dei GP in calendario.
La faccenda si può vedere da varie angolazioni. Quella prettamente umana sconsiglia un provvedimento simile: pur limitando allo stretto necessario il personale, ci sarebbero comunque molte persone in giro, costrette a lavorare in spazi ridotti. Oppure, rispettando le misure precauzionali, difficilmente svolgerebbero appieno le loro mansioni. Inoltre, le manifestazioni potrebbero apparire scarne, anonime e forzate.
Focalizzandosi sul lato economico, comprendiamo la scelta di Dorna di voler salvare il salvabile e va detto che molti team privati stanno accusando o accuseranno a breve il contraccolpo economico. Le sponsorship diminuiscono a vista d’occhio e molti piloti dovranno arrangiarsi. Le eventuali 10 gare a porte chiuse li aiuterebbero non poco.
Voi cosa ne pensate?