Dall’1 al 3 novembre, va in scena il penultimo appuntamento del Mondiale MotoGP al Sepang International Circuit, in Malesia.
Il circuito progettato da Hermann Tilke è stato inaugurato nel 1999. Sito a 85 km da Kuala Lumpur, è il 2° tracciato più lungo del Mondiale e tra i più impegnativi per i freni.
Per le MotoGP, le numerose staccate ed il clima afoso rendono difficoltosa la gestione dei freni. Durante la gara del 2018, la temperatura dell’aria era di 34° e quella dell’asfalto di 53°. Nel 2016, alcuni piloti provarono i dischi in carbonio per ovviare ai problemi di pioggia. Tale esperimento si è rivelato decisivo per le vittorie di Marc Marquez a Misano ed Andrea Dovizioso a Motegi, nel 2017.
Secondo i tecnici Brembo, Sepang rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5, ha un indice di difficoltà di 5, al pari di Barcellona, Zeltweg e Motegi.

La MotoGP in Malesia, frena più della F1
A Sepang, le F1 utilizzavano i freni 8 volte e 17″ al giro; le MotoGP 11 volte per ben 39″
Le MotoGP usano i freni per il 32% della gara; le F1 per il 17%.
Ogni giro la MotoGP ha una decelerazione media di 1,04 g per via di 6 frenate da meno di 1 g.
In gara, ogni pilota totalizza sulla leva uno sforzo di 760 kg: 19 kg ogni minuto.
Frenate di vario genere
11 le frenate in circuito: 4 stressanti, 1 mediamente difficili, 6 leggere.
La più impegnativa è la curva 1: le MotoGP frenano per 6,1″ da 319 a 70 km/h, percorrendo 293 m .
Lo sforzo fisico è altissimo: 1,5 g di decelerazione e 5,8 kg di carico, mentre il liquido freno raggiunge una pressione di 12,5 bar.
Le curve 4 e 9 richiedono oltre 200 m di spazio per frenare.
Anche la curva 15 è molto impegnativa: le MotoGP frenano per 278 m, da 309 a 67 km/h in 5,9″, con un carico sulla leva di 5,2 kg ed una decelerazione di 1,5 g.