Nella gara di MotoGP in Malesia, Maverick Vinales torna alla vittoria, riscattandosi dell’infausto appuntamento australiano. 2° Marc Marquez dopo aver rimontato 9 posizioni; 3° Andrea Dovizioso.
Yamaha veloce, Vinales velocissimo
Fabio Quartararo scatta dalla Pole position ma in poche curve perde terreno dagli avversari. Vinales invece parte forte e, nel caos generale, tenta di imporre da subito il suo ritmo. Marquez, scatta dall’11° casella e si produce in una rimonta forsennata. In questa prima fase si evince: quanto la posizione in griglia del Campione di Cervera derivi dall’interruzione prematura della Q2 e quanto la Yamaha M1 gradisca questo tracciato. Jack Miller prova a rimanere nel gruppo di testa ma dopo poche tornate inizia a farsi sfilare dagli avversari. Anche Andrea Dovizioso recupera metri importanti e si stabilisce in 3° Posizione. Nel frattempo, Vinales è saldamente 1°, la Yamaha M1 è il prolungamento del suo corpo: decimo su decimo, accumula un vantaggio consistente sugli avversari e nulla può la tenacia di Marquez contro questo binomio. Restano intanto Dovizioso e Rossi a contendersi il 3° gradino del podio.
Yamaha, Honda e Ducati sul podio della MotoGP in Malesia
Vinales vince la gara con discreto margine e commenta così la sua performance al Parc Fermè:
“Sono molto soddisfatto di questo risultato. E’ stata una gara incredibile: le gomme tenevano ed il mio passo era velocissimo. Quando ho visto crescere il mio margine su Marquez, ho capito di poter vincere. Anche a Phillip Island ero velocissimo ma sono caduto all’ultimo giro. Ringrazio il mio team per l’ottimo lavoro.”
Marquez si accontenta della piazza d’onore e nelle interviste post-gara appare moderatamente soddisfatto:
“Ho fatto una grande rimonta sin dalla 1° curva ed è un vero peccato aver interrotto la Q2. Oggi Maverick era velocissimo e per tenere il suo passo stavo forzando molto. Ho preferito accontentarmi del 2° posto, anzichè rischiare di cadere.”
I 2 italiani sono accomunati dalla voglia di riscatto. La loro lotta è cerebrale quanto tecnica: Rossi sembra superiore in staccata e percorrenza curva; Dovizioso capitalizza al meglio la potenza della sua Desmosedici, reprimendo i sorpassi del pesarese. Dovi giungerà 3° al traguardo, relegando Rossi alla medaglia di legno.
Di seguito, le sue dichiarazioni dopo la gara:
“E’ stata una gara molto combattuta. Non sapevamo come avrebbero reso le gomme (incognita che da qualche gara affligge la Rossa di Borgo Panigale, NDA): ho spinto forte da subito ma sono riuscito a contenere i sorpassi di Rossi. Ringrazio il mio team per l’ottimo lavoro.”
Anche Valentino Rossi approfitta del discreto miglioramento per esprimere soddisfazione:
“Mi dispiace aver mancato il podio ma la moto sta migliorando gara dopo gara ed io cerco di interpretarla al meglio. Quest’anno è stato ricco di novità ed il prossimo non sarà da meno (Il Campione di Tavullia ha dichiarato a Buriram che dal 2020 sostituirà l’attuale capotecnico, Silvano Galbusera, con David Munoz, NDA)…”
I team-mate dei primi 3
Il podio composto da 3 marche differenti denota un certo equilibrio tecnico tra le moto; meno tra i piloti. Yamaha era la favorita ma i compagni di marca di Vinales sono tutti fuori dal podio: 4° Rossi (+5.695″); 6° Morbidelli (+9.993″); 7° Quartararo (+12.864″), nonostante la Pole position. Divari molto più ampii in casa Honda: Cal Crutchlow e Johan Zarco cadono; solo 14° Jorge Lorenzo (+34.215″). Le altre Ducati, così come in Qualifica, sono sparse nella classifica: 8° Jack Miller (+17.252″); 9° Danilo Petrucci (+19.773″); 12° Pecco Bagnaia (+30.251″); 17° Karel Abraham (+47.343″).
Nella MotoGP in Malesia, Suzuki rinviene
Dopo alcune gare opache, la gara di Sepang sembra risvegliare l’entusiasmo di Suzuki: la moto di Hamamatsu patisce i lunghi rettilinei ma nel misto, si rifà: 5° Alex Rins (+6.350″) che nelle prime tornate ha avuto un contatto con Jack Miller e a fine gara è stato vicino a Dovizioso e Rossi, dando l’impressione di averne di più; 10° Joan Mir (+22.854″) che sconta la Long Lap Penalty, a causa di un contatto con Zarco.
Aprilia con un pilota, Ktm ad una punta
Per Aprilia e Ktm si preannunciava una gara in salita e tale si è rivelata. La casa di Noale perde Andrea Iannone ad 8 giri dalla fine, comunque in lotta per la 16° posizione; Aleix Espargaro chiude il GP al 13° posto a 30″ dal vincitore. Più presenti in griglia, ma egualmente consistenti in gara le Ktm: Pol Espargaro è 11° al traguardo (+24.821″),confermandosi il riferimento della casa Austriaca; 15° Mika Kallio (+34.461″) e 16° Hafizh Syahrin (+44.319).
La gara di Sepang, pur senza colpi di scena, ha confermato le sensazioni delle gare passate: Yamaha, dopo le magre annate 2017 e 2018, sta lavorando sodo e i risultati lo confermano; Honda consolida la sua “Marquez-dipendenza”; Ducati sembra aver perso il predominio del 2018, rassicurata dalla costante Dovizioso.