Abbiamo voluto dare voti e giudizi, a modo nostro, con queste pazze pagelle della MotoGP in India 2023. Tra chi è andato male e chi si è guadagnato un bel 10 in condotta. A Martin la Sprint Race; a Bezzecchi la gara lunga. Cade Bagnaia.
Le pagelle della MotoGP 2023 in India
0 organizzazione nel Buddh International Circuit. Per un errore nel disegno della mappa nazionale, a momenti fanno scoppiare un incidente diplomatico. Poi asciugano la pista con il phon della Braun.
1 sogno che sta diventando realtà: Marc Marquez sulla Ducati del team Gresini. Al di là del vedere Marc su una rossa di Borgo Panigale, non sarebbero uno spettacolo i due fratelli Catalani insieme, su una moto color Pernat?
2 cadute per Pecco Bagnaia nei momenti cruciali del campionato. E non ce ne sarà una 3°, pena la perdita del titolo mondiale. Ed un altro ritorno al box su uno scooter elettrico.
3 vittorie di fila per Jorge Martin. Uno “spiedino” non indifferente, soprattutto se consideriamo lo status di pilota non ufficiale al 100%.


Guardatelo qui sopra nella foto, insieme a Gino Borsoi, in versione Bingo Bongo.
4 ruote motrici per Ducati. Avete visto come, rispetto alle altre moto, la rossa scalciava meno in accelerazione? Soprattutto in uscita dalla 4, dove si riparte dai 48 km/h in 1° morta. Eh sì, adesso che non si corre più con i motori 2 tempi, si può correre su certi rampini.
5 ad Aleix Espargaro. Non ci si comporta così: arrivi incazzato, sbatti la porta, urli…oh, non sei mica a casa tua! Ma guarda un po’ questi piloti: vanno ad oltre 360 km/h; frenano, piegano ed accelerano ai limiti della fisica; superano gli avversari in spazi dove noi non infileremmo neppure una MasterCard e non sanno neanche contenere la loro estroversione.
6 al pronostico del Giovedì. Avevo detto che Fabio Quartararo avrebbe fatto una bella gara ed è successo; avevo detto che sarebbe andato forte anche Marc Marquez ed è successo; il tutto senza aver mai visto girare su questa pista neppure un tagliaerba.

7 a Honda. Non so quale allineamento dei pianeti abbia fatto risorgere i prototipi di Tokyo. Fatto sta che qui è andato forte anche Joan Mir. O forse lo so e potete scoprirlo in questo modo: aprite le vostre mani, separando il pollice dalle altre dita. Fatto? Adesso unite il più possibile le 4 dita. Fatto? Benissimo, fate ora in modo che il pollice le tocchi. Quindi, allontanate e riavvicinate il pollice alle 4 dita per 3-4 volte rapidamente: il gesto descriverà perfettamente lo stato d’animo di HRC.
8 a Fabio Quartararo. El Diablo non conosce la pista (e anche sulla storia del paese se la cava maluccio), ma con la sua Yamaha prova in tutti i modi a contrastare Jorge Martin sulla Ducati. Un po’ come quando a Risiko rimani in Vietnam con il furgone della porchetta.
9 a Marc Marquez. Pur con gli acciacchi e i rodimenti del caso, il catalano porta a casa un podio nella Sprint Race. In gara chiude al 9° posto, caduta inclusa. La caparbietà che mostra un fattone di Quarto Oggiaro contro il culturista di Rozzano.

10 a Marco Bezzecchi. Arriva in una pista nuova e ti spara la pole con una vittoria nella gara lunga. Aggiungerei anche il rimontone nella Sprint Race: da 17° a 5°, bestemmie incluse.
PS: lui e Luca Marini sono ancora amici dopo l’accaduto. Da chiederlo non a Maro in persona, quanto al suo carrozziere.